La luminosità di una collisione planetaria tra due pianeti giganti è stata osservata per la prima volta, con conseguenti aumenti e diminuzioni della luminosità della stella vicina. Gli scienziati hanno potuto osservare da vicino le conseguenze di questa collisione.
Due pianeti giganti, probabilmente simili a Nettuno o Urano, si sono scontrati tra loro, generando una quantità enorme di polvere nello spazio. Questo ha portato a un evento insolito: la luminosità di una stella vicina, precedentemente nota come 2MASS J08152329-3859234 ma ora ribattezzata ASASSN-21qj, è aumentata notevolmente nell’infrarosso. Questa nube di polvere ha iniziato a brillare a temperature elevate a causa della radiazione della stella, prima di oscurarne la luce visibile.
Tuttavia, ciò che rende questa osservazione ancora più interessante è che gli scienziati ritengono che questa collisione abbia prodotto un nuovo pianeta, incorporando circa il 99% della massa dei pianeti originali coinvolti nella collisione.
Inoltre, questa nuova entità planetaria è stata osservata e rilevata tramite la sua luce. La collisione tra questi pianeti è avvenuta a una distanza compresa tra 2 e 16 unità astronomiche dalla stella ASASSN-21qj, dove un’unità astronomica è la distanza media tra la Terra e il Sole. Questo evento ha fornito una rara opportunità agli astronomi di studiare le conseguenze di un evento così straordinario nel nostro universo.
Si ritiene che l’oscillazione di luminosità sia stata causata da una massiccia nube di polvere generata dalla collisione planetaria. Inizialmente, la nube di polvere non era visibile, ma è stata riscaldata dalla radiazione della stella a temperature molto elevate, causando un aumento dell’illuminazione nell’infrarosso. Successivamente, la nube di polvere ha oscurato la luce della stella, causando l’oscuramento osservato nella luce visibile.
Interessante notare che circa 100 giorni dopo l’oscuramento, anche la radiazione infrarossa ha cominciato a svanire. Gli scienziati ritengono che questa collisione abbia generato una quantità considerevole di polvere e stimano che circa il 99% delle masse dei pianeti coinvolti sia stato incorporato in un nuovo pianeta, del quale è stata anche rilevata la luce.
Foto di Raphael Nogueira su Unsplash
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