Sono ormai decenni che gli astronomi sono alla ricerca di una stima sempre più precisa dell’età dell’Universo e che cercano di stabilire con esattezza quale sia stato il momento zero, la nascita dell’Universo, l’attimo esatto del Big Bang che ha dato inizio a tutto.
Un nuovo studio, basato su dati osservativi raccolti dall’Atacama Cosmology Telescope (ACT), potrebbe ora fornirci quella che al momento è la stima più precisa dell’età del nostro Universo.
Grazie ai dati dell’ACT i ricercatori hanno analizzato le sorgenti luminose più antiche dell’Universo, stabilendo che l’Universo ha 13,77 miliardi di anni, con un margine di errore di ± 40 milioni di anni.
Le stesse sorgenti luminose sono state analizzate anche tramite i dati del satellite Planck dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che ha raccolto informazioni sui resti del Big Bang nel periodo tra il 2009 e il 2013.
La teoria del Big Bang fu presentata per la prima volta nel 1927 dal fisico e astronomo Georges Lemaître. Il modello del Big Bang vede l’universo primordiale come un singolo punto estremamente denso e caldo nello spazio che è successivamente esploso espandendosi ad una velocità maggiore di quella della luce, che è poi diminuita fino ad arrivare alla velocità della luce.
La teoria del Big Bang è supportata da molte prove, come ad esempio il fatto che nello spazio, tutti gli oggetti non legati gravitazionalmente tra di loro, si allontanano proprio come avverrebbe in un universo in espansione e che gli oggetti più distanti, si allontanano ad una velocità maggiore.
Per decenni dunque, astronomi e astrofisici, si sono domandati quanto tempo sia passato esattamente da quel fatidico momento in cui l’Universo iniziò ad espandersi, dando vita a ciò che osserviamo ora.
Le prime stime proposte dagli scienziati e basate sull’osservazione di quelli che crediamo essere tra i più antichi oggetti celesti e sulla determinazione della loro età, facevano supporre che il Big Bang fosse avvenuto tra 12 e 14 miliardi di anni fa. Fino a che non fu scoperta e osservata quella che è conosciuta come “stella di Matusalemme”. Questa antica stella infatti sembra avere circa 16 miliardi di anni. Un età che di certo non coincide con l’età dell’intero Universo.
Ma nel 2013 gli scienziati calcolarono nuovamente l’età dell’antichissima stella grazie alla raccolta di nuovi dati, stabilendo che fosse nata 14,5 miliardi di anni fa. Questo potrebbe significare che la stella di Matusalemme, abbia più o meno la stessa età del nostro universo.
Certo se non fosse per il fatto che soltanto lo scorso luglio, un team di ricercatori ha presentato sull’Astronomical Journal, una pubblicazione che mostra come l’universo potrebbe effettivamente avere 12,6 miliardi di anni.
In questo scenario già caotico e controverso, si inserisce questo nuovo studio che sembra però coincidere con i risultati del satellite Planck, il che renderebbe la ricerca più propensa ad ottenere un maggiore consenso scientifico.
Simone Aiola, ricercatore presso il Center for Computational Astrophysics del Flatiron Institute ha infatti dichiarato alla Cornell University: “Ora abbiamo trovato una risposta in cui Planck e ACT sono d’accordo. Ciò mostra che queste misurazioni difficili sono affidabili”.
Foto di WikiImages da Pixabay
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