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Lupo alfa: il capobranco è di solito quello infetto da parassiti

Un nuovo studio ha fatto una scoperta particolare sulle popolazioni di lupi. Apparentemente, gli esemplari che sono stati infettati da un parassita comune hanno più probabilità di diventare capobranco. La teoria è che la presenza del suddetto nel cervello fa correre più rischi del dovuto all’animale risultando quindi più forte. Si tratta del Toxoplasma gondii che è tipico dei gatti, dove si riproduce, ma può infettare chiunque a sangue caldo.

Non è strano che anche i lupi possano venire infettati da questo parassita. Si calcola che addirittura la metà della popolazione mondiale sia stata infettata. Una volta che succede, lo si ha per tutta la vita anche se chi ha un sistema immunitario sano di solito non presenta sintomi. Il parassita rimane sotta forma di cisti tissutali dormienti e quindi non attive.

 

Lupi con i parassiti: più coraggio

Il parassita in questione fa comportare i lupi infettati più aggressivamente e con meno paura, qualità per questi animali a livello sociale possono con tranquillità portare a diventare capobranco. È stato visto come questi esemplari facevano incursioni nei territori di altri animali pericolosi di notte, comportamento molto strano. Un altro aspetto però legato all’infezione è che chi la presentava è più probabile che lasci del tutto il branco, una probabilità più grande di 11 volte. Se si parla di diventare l’esemplare alfa, si parla di 46 volte.

Le parole degli esperti: “I lupi non hanno lo spazio di sopravvivenza per correre troppi rischi in più rispetto a quelli che già fanno. Un lupo che è nato per correre rischi potrebbe semplicemente essere più propenso ad avventurarsi nel territorio dei puma e contrarre il Toxoplasma. Se i risultati sono corretti, suggeriscono che potremmo sottovalutare l’impatto che il toxoplasma ha sugli ecosistemi di tutto il mondo.”

Giacomo Ampollini

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