Grazie agli sforzi e alle ricerche della società polacco-svizzera Nevomo, presto in Italia si potrà forse viaggiare ad una velocità pari al doppio, o forse di più, di quella attuale, senza sconvolgere troppo l’esistente rete ferroviaria nazionale, grazia alla magrail. Rete Ferrioviaria Italiana (RFI – Gruppo FS), sta infatti studiando assieme a Nevomo se la tecnologia sia effettivamente applicabile nel nostro paese.
Con questa nuova tecnologia si cerca di integrare i sistemi per la levitazione magnetica all’infrastruttura ferroviaria già esistente. E tra RFI e Nevomo è stato firmato, il 18 giugno, un Memorandum of Understanding con lo scopo di studiare le potenzialità del sistema di trasporto. Con l’accordo, firmato da Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e Direttrice Generale di RFI, e Przemyslaw Paczek, CEO di Nevomo, si cercherà di stabilire se il progetto si possa realizzare, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico.
Il sistema magrail è una tecnologia ferroviaria magnetica unica, in grado di operare su binari ferroviari esistenti, ad una velocità di 300 km/h – 550 km/h. Questa soluzione ibrida consente sia ai veicoli magnetici che ai treni convenzionali di operare sulle stesse linee ferroviarie.
Il sistema magrail può essere in seguito trasformato in una versione sottovuoto, l’hyperrail, consentendo ai treni di muoversi a velocità di 600 km/h sulle linee regolari e 1000 km/h sulle linee ad alta velocità. Il passo successivo della ferrovia sottovuoto di Nevomo è l’hyperloop, che richiede però nuove infrastrutture appositamente ideate, ma in cui i veicoli si muoveranno a velocità fino a 1200 km/h.
Con il sistema magrail invece, i binari esistenti vengono soltanto modificati, aggiungendovi un motore lineare, installato tra i binari, e delle piastre di levitazione montate sui lati del binario. Il motore lineare ha la forma di una terza rotaia montata sull’asse centrale del binario e sarà utilizzato per la propulsione ed il rallentamento dei veicoli.
Le piastre di levitazione verranno utilizzate per sollevare il veicolo sopra la superficie e per stabilizzare il veicolo lateralmente. Inoltre si tratta di un sistema è passivo in cui la levitazione non è generata fornendo energia ma è il risultato del movimento del veicolo.
Le due aziende, RFI e Nevomo, presenteranno dunque parallelamente una richiesta di finanziamento all’Unione Europea per la realizzazione di un progetto pilota magrail che sarà realizzato nel tratto di Bologna San Donato, di proprietà di RFI.
Dopo queste fasi di test, in caso di successo, potranno avere inizio i procedimenti per la certificazione e l’omologazione. Una volta che questo ciclo sarà completato, si potrà passare alla fase commerciale della magrail in Italia e non solo.
Ph. Credit: Nevomo via Facebook
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