Dai dati raccolti dalle autorità competenti, è risultato che gli Stati Uniti spendono circa 5 miliardi di dollari all’anno per riparare i danni alle infrastrutture stradali, tramite una costosa serie di operazioni di controllo di ghiaccio e neve, che durante il periodo invernale mettono a dura prova il manto stradale. Un team di ricercatori della Washington State University sta infatti cercando di mettere a punto una soluzione più sostenibile, usando bucce di frutta e verdura e altri rifiuti provenienti dal settore agricolo.
I ricercatori, tra cui lo studente laureato Mehdi Honarvar Nazari e Xianming Shi, professore associato di ingegneria civile e ambientale, hanno determinato che il loro composto a base di estratto d’uva ha dato risultati molto incoraggianti, più efficaci di quelli che si ottengono con l’impiego di sale; inoltre, elementi altrettanto promettenti sono emersi dalla sperimentazione di una miscela a base di barbabietola.
Ogni anno, circa 27 milioni di tonnellate di cloruro di sodio, ossia il comune sale, vengono utilizzate sulle strade degli Stati Uniti per la manutenzione invernale. I cloruri, però, non sono sostanze biodegradabili e possono perciò comportare rischi ambientali a lungo termine da non sottovalutare. I prodotti industriali utili a mettere in sicurezza le strade, in genere contengono sostanze chimiche molto corrosive, che comportano seri danni all’asfalto, al cemento e anche e soprattutto per moltissime specie animali.
Il succo di barbabietola è perciò diventato uno strumento molto utilizzato dai dipartimenti autostradali e da molte città per migliorare l’efficacia dei prodotti già in uso, riducendo conseguentemente il loro impatto sull’ambiente. Tuttavia, quando il succo di barbabietola entra in contatto con l’acqua, sembra essere in grado di esaurirne progressivamente l’ossigeno, con serio pericolo per la flora e la fauna acquatica. Lavorando ad un additivo più sostenibile, i ricercatori della WSU hanno ottenuto sostanze molto utili dalle bucce d’uva attraverso la fermentazione naturale.
Shi ha affermato che il nuovo processo non produce alcun tipo di residuo e non spreca nessuna componente organica. I ricercatori hanno infatti scoperto che la loro soluzione a base di estratto di uva scioglie il ghiaccio più velocemente rispetto ad altri prodotti e provoca danni significativamente minori al calcestruzzo e all’asfalto, i due materiali più utilizzati per ponti e strade. “Abbiamo fornito una soluzione più sostenibile perché stiamo introducendo meno cloruro di sodio nelle operazioni stradali e stiamo raggiungendo risultati comparabili, se non migliori“, ha detto Shi. “È un passo significativo verso un futuro più eco-sostenibile“.
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