News

Marte, fiumi d’acqua un tempo scorrevano sulla superficie del pianeta

Un gruppo di ricerca internazionale ha recentemente scoperto nuove prove sulla presenza di acqua su Marte; fiumi di miliardi di anni fa un tempo scorrevano copiosi attraverso la superficie del pianeta. Gli indizi proverrebbero da alcune nuove immagini catturate dalla sonda spaziale Mars Reconnaissance Orbiter della NASA. La scoperta è stata pubblicata recentemente sulla rivista scientifica Nature Communications.

Attraverso i nuovi scatti acquisiti, gli scienziati sono riusciti ad elaborare dell11e mappe tridimensionali di un’area conosciuta come Bacino di Hellas. Le pareti rocciose dell’enorme cratere ha rivelato profondi depositi di sedimenti creati da fiumi impetuosi. Questi antichi fiumi erano alti quasi il doppio delle bianche Scogliere di Dover e si estendevano per quasi due chilometri in larghezza.

“Sfortunatamente non abbiamo la capacità di arrampicarci per ammirare i dettagli in maniera più accurata, ma le sorprendenti somiglianze con le rocce sedimentarie sulla Terra lasciano ben poco all’immaginazione”, ha detto l’autore dello studio Francesco Salese dell’Università Olandese di Utrecht. “Per formare questi depositi spessi 200 metri sarebbero stati necessari volumi significativi di acqua”.

 

Marte un tempo era ricco d’acqua e avrebbe potuto ospitare forme di vita

Sulla base di prove ottenute nel corso degli anni gli scienziati sostengono che Marte un tempo ospitava laghi, fiumi e persino oceani. Questo avrebbe permesso un tempo a microorganismi di proliferare. Oggi, Marte è un pianeta ghiacciato, soggetto a intense tempeste di polvere e senza nessun accenno a fonti d’acqua sulla sua superficie. Tuttavia 3,7 miliardi di anni fa, quando la Terra si stata iniziando a risvegliare, il Pianeta Rosso avrebbe potuto ospitare la vita.

“Qui sulla Terra, le rocce sedimentarie sono state utilizzate dai geologi per generazioni per porre vincoli su quali fossero le condizioni sul nostro pianeta milioni o addirittura miliardi di anni fa”, riferisce il co-autore dello studio William McMahon. “Ora abbiamo la tecnologia per estendere questa metodologia a un altro pianeta terrestre, Marte, che ospita un antico record di roccia sedimentaria che si estende ancora più indietro nel tempo rispetto alla nostra.”

Secondo le loro scoperte, i fiumi impetuosi che hanno scavato queste rocce sono state probabilmente attivi per centinaia di migliaia di anni. Questi antichi letti d’acqua potrebbero confermare la possibilità di vita su Marte e fornire maggiori risposte sul lontano passato del pianeta. Dal 2023, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dispiegherà la sua Rosalind Franklin ExoMars Rover per esplorare il misterioso terreno del Pianeta Rosso alla ricerca di ulteriori prove.

Tags: acquamarte
Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

Recent Posts

Paracetamolo dalla plastica riciclata: la nuova frontiera della farmaceutica sostenibile

Il paracetamolo, conosciuto anche come acetaminofene, è uno dei farmaci più utilizzati al mondo per alleviare febbre e dolore. Ogni…

19 Luglio 2025

La cometa 3I/ATLAS: un viaggiatore interstellare primordiale

Il 1° luglio 2025, i telescopi del progetto ATLAS in Cile hanno intercettato qualcosa di eccezionale: un oggetto celeste proveniente…

19 Luglio 2025

Ciclo troppo precoce o troppo tardivo? I segnali da non sottovalutare

L’età in cui una ragazza ha il primo ciclo mestruale, chiamato menarca, è un indicatore importante della salute riproduttiva e…

19 Luglio 2025

Demenza: un rischio maggiore a causa di un farmaco

Spesso si parla di come sono stati scoperti farmaci pensati per trattare altre patologie che mostrano capacità importanti anche per…

19 Luglio 2025

Midollo spinale: un impianto 3D apre nuove speranze per la riparazione delle lesioni

Le lesioni al midollo spinale sono tra le condizioni più gravi e invalidanti che una persona possa affrontare. Chi subisce…

18 Luglio 2025

Mangiare uova può ridurre il rischio di Alzheimer? Ecco cosa dice la scienza

Mangiare uova con regolarità potrebbe aiutare a mantenere il cervello in salute e a ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer.…

18 Luglio 2025