Per molti anni la NASA ha reso la ricerca della vita su Marte una delle sue massime priorità. Anche se fino ad oggi non è stata trovata alcuna evidenza della vita, sia passata che presente, una delle ultime scoperte conferma che sul pianeta rosso una volta scorreva l’acqua.
Il motivo per cui la NASA riteneva così importante trovare l’acqua o prove della presenza di essa su Marte dipendeva dal fatto che senza di essa, non è possibile la nascita di forme di vita primordiali.
Il programma ha continuato a spiegare come, dopo aver trovato dei solchi che scorrevano lungo le pendici di una valle, la NASA abbia lanciato un veicolo spaziale per comprendere meglio quale fosse la loro origine. La missione prevedeva di scansionare il pianeta alla ricerca di segni di ghiaccio o acqua sotto la superficie. Grazie ai raggi gamma era infatti possibile identificare di quali elementi fosse composta la superficie e gli strati sottosuperficiali.
Dopo aver verificato i suoi sospetti, l’agenzia spaziale ha deciso di inviare due rover, Spirit e Opportunity, per poter osservare al meglio la superficie del pianeta. Nel 2003 il primo dei due rover americani sbarcò con successo su Marte segnando l’inizio di una nuova fase di esplorazione marziana. Tre settimane dopo Spirit, Opportunity atterrò su Marte e si ritrovò in un cratere.
In quel momento in rover Opportunity era circondato da numerosi affioramenti rocciosi e il suolo appariva come un miscuglio di grani grigi e granelli più piccoli rossastri. I geologi notarono immediatamente come le rocce somigliassero a depositi di rocce sedimentarie probabilmente originati dall’azione dell’acqua. La scoperta ha portato gli scienziati a credere che il pianeta, un tempo, possa aver accolto la vita in condizioni molto più calde e umide di oggi.
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