Ci sarebbe forse un modo meno dispendioso del biglietto da 500 mila dollari di Elon Musk, per inviare gli esseri umani su Marte e colonizzare il pianeta. Si tratta di un tipo di trasporto che permetterebbe di risparmiare il 90% del carburante necessario con le strategie odierne.
Per ora infatti uno dei problemi principali è l’enorme quantità di carburante che si dovrebbe utilizzare per arrivare dalla Terra all’Orbita Bassa della Terra (Lower Earth Orbit, LEO), da quest’ultima all’Alta Orbita Terrestre (High Earth Orbit, HEO) e da li a Marte e ritorno, con un peso dell’astronave maggiore e che richiede quindi ancora più carburante; bisogna portare tutto il carburante necessario sia per l’andata che per il ritorno. Ovvero in definitiva, si consuma carburante per trasportare carburante. Il costo di un viaggio andata e ritorno su Marte sarebbe di circa 400 miliardi di euro, ed il carburante occupa una notevole parte della spesa.
Per abbattere i costi si potrebbe usare usare la capacità dei pianeti di spostare grandi oggetti nello spazio, grazie alla loro forza di gravità. Su questa base è sviluppata la Interplanetary Transport Network (ITN), un insieme di percorsi gravitazionalmente determinati attraverso il Sistema Solare che richiedono pochissima energia per essere percorsi. Ma che purtroppo richiedono moltissimo tempo. Un tempo infinitamente maggiore, rispetto a quanto si impiegherebbe con le attuali tecnologie, per raggiungere ad esempio Marte.
Ad esempio, con la ITN per raggiungere l’Orbita Lunare dalla LEO si risparmierebbe circa il 20% del carburante, ma si impiegherebbero 200 giorni per il viaggio, invece che 4/5. Per arrivare invece dalla LEO all’HEO, si potrebbe risparmiare il 90% di carburante, ma sarebbero necessari 3 anni e mezzo invece di soli 4 giorni.
Data la sua enorme lentezza, questo metodo non può essere utilizzato per il trasporto di persone su Marte. Ma potrebbe essere usato per posizionare lungo la rotta, delle stazioni ausiliarie con il carburante. Come se fossero delle stazioni di servizio lungo la strada fino a Marte. In questo modo la navicella con le persone, potrebbe partire con meno carburante e trovarselo lungo il cammino.
Le stazioni ausiliarie dovrebbero essere posizionate all’arrivo della LEO, della HEO, e sulla via di ritorno da Marte. Trasportandole con l’utilizzo della ITN, il costo sarebbe molto basso, trattandosi di un trasporto a bassa energia, ma ci vorrebbero comunque alcuni anni. Trascorso però questo periodo, il veicolo spaziale con i passeggeri a bordo potrebbe però partire con una quantità notevolmente ridotta di carburante, in questo modo si potrebbero effettuare dei viaggi molto più economici.
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