Lanciato da Centro di Astrobiologia di Madrid (affiliato della NASA), il concorso “La Patata Marciana” ha avviato una sfida tanto semplice quanto allettante: creare una ricetta – la prima – da cuocere su Marte, creando le condizioni per fare in modo che ciò si possibile, un giorno. La futura missione sul pianeta rosso potrebbe non avere ancora un piano, ma d’ora in poi avrà già un menu.
La finale si è svolta questo lunedì, 25 febbraio, a Saragozza, dove gli otto finalisti hanno sottoposto le loro ricette a una giuria composta da quattro chef stellati Michelin. Il vincitore è stato un portoghese con una ricetta che completa questa simpatica poichè accompagnata da una filastrocca. “Uno, Dos, Tres…” e completato con la parola chiave: “Marte”. Lo chef Kiko ha così aumentato la lista, di cui faceva già parte, delle distinzioni internazionali attribuite ai cuochi portoghesi.
Le regole del concorso richiedevano di parlare spagnolo e la vittoria è stata fondamentale per un team composto da scienziati che lavorano nelle agenzie spaziali e ha contribuito a fare in modo che ci si rendesse conto di quali procedure e ingredienti sono da includere nella ricetta.
Il risultato finale è una ricetta nutrizionalmente bilanciata con proteine, sali minerali, in genere sapori nazionali, ed ha come base le patate con chorizo, le olive, baccalà, alghe, cipolla, prezzemolo e aglio.
Marta Cortesão, un microbiologo spaziale del German Aerospace Center (DLR) spiega l’opzione per questo tipo di cibo. “In una missione a lungo termine, portare grandi quantità di cibo e acqua significa più peso e spazio che costa denaro ed energia” per trasportarli “da qui al pianeta rosso. Pertanto, il cibo disidratato sarà una buona opzione per garantire il benessere e le prestazioni degli astronauti“. La durata consente anche una gestione più efficiente della logistica di un viaggio su Marte. Pertanto, questi cibi, “se mescolati con purè di patate marziane, daranno certamente un piatto che è un altro mondo!“.
Lo chef Kiko ha accolto con favore la vittoria dicendo che “molto più dell’essere un enorme orgoglio per me, penso che dovrebbe essere un orgoglio per tutti i portoghesi vedere i nostri sapori arrivare un giorno su Marte“.
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