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Marte: il rover Opportunity ci saluta con un ultimo scatto

La NASA ha ufficialmente dato l’addio al rover Opportunity questo febbraio, ma il piccolo esploratore robot ha ancora una sorpresa. Il 12 marzo, il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA ha rivelato una serie di magnifici fotogrammi del panorama marziano scattati da Opportunity nella “Perseverance Valley“, sul margine occidentale di un enorme cratere marziano noto come Endurance.

Abbiamo già visto alcuni straordinari panorami su Marte, compresi quelli catturati al Gale Crater dalla sorella minore di Opportunity, Curiosity. Ma questo scatto ha tutta l’aria di essere speciale, considerando che Opportunity si è fermata proprio in questo punto.
Il panorama a colori è stato riprodotto tramite una sequenza di 354 immagini scattate dalla fotocamera panoramica del rover tra il 13 maggio e il 10 giugno 2018.

 

Un ultimo scatto prima di dormire

Lo scatto mostra una serie di caratteristiche interessanti della Perseverance Valley, oltre al suolo incontaminato e inesplorato del cratere Endurance. “Questo panorama finale incarna ciò che ha reso Opportunity una straordinaria missione di esplorazione e scoperta“, ha dichiarato John Callas, project manager di Opportunity presso il JPL.

Sebbene il panorama conceda un’ultima occhiata del luogo dove Opportunity ha iniziato a “riposare“, l’ultima immagine del rover racconta una storia un po’ più cupa. Un’ultima immagine, peraltro incompleta, presenta una grande barra nera che dà l’impressione che Opportunity stia per essere inghiottito dall’ombra mentre inviava un’ultima comunicazione a casa. Sono molto emozionato a riguardo“, conclude Callas.

 

Opportunity: missione compiuta

La NASA ha dichiarato il rover morto e la sua missione ufficialmente completata il 13 febbraio 2019. Originariamente progettato per una missione di tre mesi, Opportunity ha continuato a funzionare per oltre 15 anni, espandendo la nostra conoscenza del Pianeta Rosso e fornendo le basi dell’umanità perchè un giorno possa seguire le sue tracce ed esplorare lo spazio. Forse, in un futuro non troppo lontano, potremmo persino trovarlo sepolto per metà nel suolo marziano e prepararci per riportarlo a casa.

Nello Giuliano

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