La sonda InSight della NASA ha iniziato a rilevare la presenza di terremoti su Marte, e sono anche in un numero significativo. Il lander ha infatti registrato centinaia di terremoti avvenuti nel suolo del Pianeta Rosso di cui almeno una 20 di intensità significativa. Questo tipo di informazioni possono essere decisamente utili ai ricercatori per cercare di carpire i segreti della composizione interna di Marte.
Da quando è atterrato su Marte nel 2018, InSight ha iniziato a rilevare i primi terremoti marziani nell’aprile del 2019 ed i dati sino ad ora raccolti sono stati pubblicati in un articolo su Geoscience e su Nature Communications.
Secondo il principale ricercatore addetto ad uno degli strumenti di InSight, Philippe Logonnè, la maggior parte dei terremoti registrati dal lander sono di intensità talmente lieve che se si fossero verificati sul nostro Pianeta non sarebbero stati avvertiti. Egli ritiene dunque che Marte sia un Pianeta con un rischio sismico relativamente basso, almeno per ora e secondo ciò che è stato rilevato dal lander NASA.
I terremoti con maggiore intensità registrati, al momento 24, hanno infatti raggiunto una magnitudine massima di 3 o 4 gradi. Si tratta dunque di terremoti che sarebbero avvertiti come un rombo, ma non abbastanza forti da provocare danni ingenti. Questo secondo i ricercatori, accade perché, a differenza di quanto accade sulla Terra, i terremoti marziani si originano più in profondità, a circa 30 o 50 km sotto la superficie del Pianeta Rosso, e più è profondo il terremoto, meno questo scuote la superficie.
Ma che cos’è che provoca i terremoti su Marte? I ricercatori non hanno ancora una risposta univoca. Non si conoscono infatti ancora le cause di ogni singolo evento sismico registrato da InSIght. Anche i dettagli dei terremoti ed i loro meccanismi sono ancora sconosciuti, come afferma Bruce Banerdt, principale ricercatore del progetto InSight.
Una delle ipotesi più accreditate che spiega il verificarsi dei terremoti su Marte è, secondo Banerdt, il raffreddamento a lungo termine del Pianeta Rosso. Come il nostro Pianeta, anche Marte ha iniziato un lungo processo di raffreddamento dopo essersi formato. Questo processo provoca la contrazione del pianeta che porta alla frattura della fragile crosta che causa i terremoti.
Ma anche se ancora non ci sono certezze sulle cause degli eventi sismici registrati dalla NASA, di certo sappiamo che ne avvengono molti. Ne sono stati registrati 174 da aprile fino a settembre 2019 e, dopo questa data, InSight ha rilevato altri 450 “rimbombi” di cui la stragrande maggioranza sarebbero, secondo la NASA, dei terremoti.
I ricercatori erano però alla ricerca di terremoti di intensità decisamente maggiori, eventi che avrebbero potuto importantissimi dati sulla composizione interna del pianeta e persino del suo nucleo, ma fino ad ora non hanno avuto questa occasione. Ma InSight ha ancora tempo e continua ancora a registrare dati sulla superficie e sui movimenti della crosta di Marte e chissà che un giorno non arrivi quel “Big One” in cui i ricercatori sperano per svelare i segreti del cuore più profondo dell’inospitale ed arido Marte.
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