Olympus Mons, un vulcano sulla superficie di Marte, è il più grande del nostro sistema solare. Con i suoi 22 km di altezza, questo gigantesco vulcano di Marte in passato potrebbe essere stato un’isola circondata dall’acqua, secondo un recente studio.
Il 25 luglio 2023, i ricercatori del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS) e dell’Université Paris-Saclay in Francia hanno annunciato infatti i risultati del loro nuovo studio suggerendo che Olympus Mons era una volta un’isola vulcanica, circondata da un mare profondo.
Olympus Mons è un vulcano enorme e ben oltre le dimensioni di qualsiasi vulcano sulla Terra. È largo circa 600 km nel suo punto di maggiore circonferenza ed è alto 2 volte e mezzo l’Everest. La caldera alla sua sommità ha un diametro di ben 85 km.
Si tratta di un vulcano a scudo, probabilmente costruito da eruzioni di lava basaltica abbastanza fluida, quindi con una bassa viscosità. I vulcani a scudo hanno un profilo più basso, più largo che alto, rispetto ad altri tipi di vulcani.
Negli ultimi anni sono aumentate le prove di un antico oceano nell’emisfero settentrionale di Marte ed i ricercatori planetari hanno persino trovato segni di precedenti litorali e sedimenti marini. Ora, sembra che un oceano possa aver circondato Olympus Mons, il che significa che in realtà, qualche miliardo di anni fa, era un’isola vulcanica.
Il nuovo studio ha mostrato che Olympus Mons condivide somiglianze morfologiche con molte isole vulcaniche attive sulla Terra. Il geoscienziato Anthony Hildenbrand del CNRS, che ha guidato il gruppo di ricerca, ha dichiarato infatti che “il vulcano gigante Olympus Mons condivide somiglianze morfologiche con le isole vulcaniche attive sulla Terra, dove si verificano sistematicamente importanti rotture di pendenza costruttiva alla transizione aria-mare in risposta a forti contrasti di viscosità della lava.”
“Proponiamo che il bordo superiore della scarpata principale concentrica, alta 6 chilometri, che circonda l’Olympus Mons molto probabilmente si sia formato da lava che scorreva in acqua liquida quando il monte era un’isola vulcanica attiva durante il tardo Noachiano, inizio Esperiano .”
Uno dei più grandi indizi sulla storia di Olympus Mons è alla base del vulcano. Questo infatti non si limita a degradare dolcemente nel terreno circostante, ma, per gran parte della sua circonferenza, la base è una ripida scogliera alta circa 6,5 km. Quel brusco cambiamento nella forma del vulcano ha a lungo sconcertato gli scienziati planetari.
I ricercatori hanno scoperto che questa scarpata è simile a quelle delle isole vulcaniche terrestre. Come spiegano infatti i ricercatori, queste scogliere si formano quando la lava scorre lungo i lati dei vulcani e si scontra con l’acqua dell’oceano circostante. Questo crea un cambiamento nella viscosità della lava.
I ricercatori affermano infatti nel loro studio che “ciò ci porta a proporre che Olympus Mons fosse un’antica isola vulcanica circondata da acqua liquida. L’altezza media delle scarpate principali suggerisce una colonna di acqua liquida, spessa 6 km, inizialmente circondava l’isola vulcanica dedotta. Questa è più della profondità media degli oceani sulla Terra, e il doppio della profondità ipotizzata per un primo oceano marziano.”
Secondo i ricercatori, la disparità con la profondità dell’oceano stimata da studi precedenti può essere spiegata da enormi pennacchi di lava situati sotto a dove ora si trovano i vulcani. Quei pennacchi hanno creato il Tharsis Bulge su cui si trova questo gruppo di vulcani ed hanno anche deformato così tanto la crosta del pianeta sotto l’oceano da spostare l’oceano stesso.
La sommità della scarpata sarebbe stata il livello del mare dell’oceano ormai scomparso. Gli scienziati hanno anche datato gli ultimi flussi di lava a circa 3-3,7 miliardi di anni fa, quindi l’oceano sarebbe stato presente in quel momento.
I ricercatori hanno anche scoperto che un altro vulcano, Alba Mons, presenta caratteristiche simili a Olympus Mons da cui si trova a 1.500 km di distanza. Come spiegano gli scienziati, “le cospicue interruzioni del pendio nella parte superiore della principale scarpata basale che circonda Olympus Mons sono interpretate come paleo-linee attorno a un’antica isola vulcanica. Caratteristiche simili ad Alba Mons supportano ulteriormente l’esistenza di un primo oceano che occupava le pianure settentrionali di Marte lungo il bordo nord-occidentale della regione di Tharsis.”
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