Questa immagine mostra il foro lasciato dal rover Perseverance della NASA durante il suo secondo tentativo di raccolta di campioni su Marte. Le immagini, ottenute da una delle telecamere di navigazione del rover il 1 settembre 2021 (il 190° sol, o giorno marziano, della missione), sono state scattate nell'unità geologica "Crater Floor Fractured Rough" nel Jezero Crater. Il team ha soprannominato la roccia "Rochette" ed il punto sulla roccia in cui è stato estratto il campione "Montdenier". Credito: NASA / JPL-Caltech
Sembra che finalmente il rover Perseverance della NASA sia riuscito a raccogliere un campione di roccia su Marte. La NASA afferma infatti che il secondo tentativo del rover di raccogliere rocce marziane sia avvenuto con successo, come mostrano le immagini che il rover ha inviato al centro di controllo. Una serie di scatti mostra infatti un campione intatto nel tubo, sebbene le cattive condizioni di luce solare abbiano reso le immagini successive inconcludenti.
La NASA ha affermato dunque che Perseverance scatterà un’altra serie di immagini con una migliore illuminazione per confermare la cattura del campione all’interno di una delle “provette” di Perseverance. Si tratta quindi di un vero successo, soprattutto dopo l’amara delusione del primo tentativo che, dopo un foro perfetto, aveva lasciato una provetta vuota e del campione si è persa ogni traccia.
Questa volta però Perseverance ha puntato gli occhi su un bersaglio diverso, una roccia delle dimensioni di una valigetta e sembra che sia riuscita ad ottenerne un pezzetto. Anche se la presenza del campione all’interno del tubo è ancora da confermare.
Alla NASA infatti spiegano che, dopo che è stata scattata la prima immagine, il rover esegue una procedura chiamata “percussione per ingerire” che fa vibrare il tubo per pulire il bordo da qualsiasi materiale residuo. “L’azione può anche far scivolare un campione più in basso nel tubo”, il che significa che nelle immagini scarsamente illuminate ottenute inizialmente, le parti interne del tubo che potrebbero contenere il campione non erano ben visibili.
Jennifer Trosper, project manager del Jet Propulsion Laboratory della NASA è comunque fiduciosa del successo di Perseverance e afferma che “il progetto ha ottenuto il suo primo nucleo di roccia sotto la sua cintura, e questo è un risultato fenomenale. Il team ha determinato una posizione, ha selezionato e scavato una roccia praticabile e scientificamente preziosa. Abbiamo fatto quello che volevamo fare. Lavoreremo su questo piccolo inconveniente con le condizioni di illuminazione nelle immagini e ci faremo incoraggiare dal fatto che ci sia un campione in questo tubo .”
Il processo di raccolta del campione avviene grazie al braccio robotico lungo due metri di Perseverance, che ha una punta di carotaggio cava ed un trapano a percussione all’estremità per estrarre campioni da sotto la superficie marziana.
Nel corso della missione, il rover dovrebbe raccogliere in tutto circa mezzo chilogrammo di campioni di roccia e suolo, immagazzinati nei grandi tubi di titanio che il rover lascerà su Marte per essere raccolto da una futura missione in collaborazione con l’agenzia spaziale europea (ESA), di cui ancora non vi è la conferma.
Ph. Credit: NASA / JPL-Caltech
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