Alcune nuove immagini scattate dal Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ci mostrano delle affascinanti formazioni ghiacciate, osservate in quello che è il più grande cratere d’impatto conosciuto di Marte e dell’intero Sistema Solare, con un diametro di circa 3.300 km.
La pianura che ora occupa il centro di questo antico e colossale cratere, è conosciuta come Utopia Planitia, e si trova in uno dei tre bacini principali nell’emisfero settentrionale di Marte, insieme ai bacini di Acidalia e Arcadia). Si pensa che si sia formata con il riempimento del cratere di un misto di sedimenti, lava e sostanze volatilo come azoto, anidride carbonica, idrogeno e acqua. Il tutto trasportato dal vento o dall’acqua attraverso la superficie marziana, fino a raggiungere e riempire il cratere, dando vita all’Utopia Planitia.
Questa regione del suolo marziano è un luogo davvero affascinante per gli studiosi. Il suolo qui è ricco di ghiaccio, sia appena sotto la superficie che più in profondità. Nell’immagine mostrataci dal Mars Express dell’ESA possiamo osservare, nelle zone ai lati dell’immagine, quelli che vengono chiamati “depositi mantellati”. Si tratta di spessi strati di materiale ricco di ghiaccio e polvere che hanno levigato la superficie e si sono probabilmente depositati sotto forma di neve quando l’asse di rotazione di Marte era molto più inclinato di quanto non lo sia oggi. Nell’immagine appaiono come zone lisce e levigate.
Al centro dell’immagine invece vi sono le formazioni più interessanti: due grandi crateri d’impatto circondati da un doppio strato di cumuli di materiale. Ma ciò che rende davvero interessante il più grande dei due crateri mostrati in foto, è un particolare tipo di formazione che da origine ad una trama del terreno conosciuta come “brain terrain” (tereno cerebrale in italiano). In questo particolare tipo di terreno, il materiale si è deformato secondo uno schema concentrico che ricorda i complessi schemi e le creste del cervello umano.
Ma il brain terrain non è l’unica peculiarità di questa immagine ricca di dettagli e di formazioni ghiacciate tra loro molto diverse. Proprio alla sua destra infatti, si nota una regione particolarmente scura. Si tratta di un tipo di formazione che si crea quando il terreno ricco di ghiaccio si contrae e si incrina a basse temperature, dando vita alle strutture poligonali e alle fratture che successivamente si sono riempite della polvere scura portata dal vento su Marte.
L’immagine è infine costellata da numerose depressioni di forma circolare o ellittica, con profondità molto variabili, create dallo scioglimento o dalla sublimazione del ghiaccio, che provocano l’indebolimento e il collasso della superficie.
La missione Mars Express dell’ESA, in orbita attorno al Pianeta Rosso dal 2003, continua quindi a svelarci impressionanti caratteristiche e meravigliose immagini ricche di dettagli che ci conducono ogni volta un passo più vicino alla comprensione della storia e delle caratteristiche di Marte.
Ph. Credit: ESA/DLR/FU Berlino
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