Negli Stati Uniti degli scienziati hanno fatto rinascere gli arti amputati di alcune rane per un processo davvero importante per la medicina rigenerativa. Lo studio è un passo importante per far si che anche le persone che hanno subito la perdita di un arto e apre le porte al potenziale utilizzo di un trattamento simile per gli esseri umani. La rana artigliata africana, utilizzata nello studio, non ha la capacità di auto rigenerarsi un arto e i ricercatori hanno dato loro un cocktail di cinque farmaci nell’arco di 24 ore.
Questo breve trattamento ha attivato un periodo di ricrescita di 18 mesi di una gamba intera. Il fatto che sia necessaria solo una breve esposizione ai farmaci per avviare un processo di rigenerazione lungo mesi suggerisce che le rane e forse altri animali potrebbero avere capacità rigenerative dormienti che possono essere attivate.
Per lo studio sono state utilizzate 115 rane a cui hanno amputato una gamba e in seguito, dividendoli in tre gruppi hanno somministrato un trattamento completo al primo, uno parziale al secondo e al terzo nessun tipo di trattamento. Gli scienziati hanno innescato il processo rigenerativo nelle rane racchiudendo la ferita per 24 ore in un cappuccio di silicone, che chiamano BioDome, contenente un gel proteico di seta caricato con il cocktail di cinque farmaci.
Ognuno dei farmaci aveva un proprio scopo tra cui reprimere l’infiammazione e incoraggiare la nuova ricrescita di fibre nervose, dei vasi sanguigni e dei muscoli. Il bioreattore ha contribuito a fermare la naturale tendenza a chiudere il moncone e incoraggiare invece il processo rigenerativo. Da un solo giorno di trattamento, molte delle rane hanno continuato ad avere una ricrescita significativa nei successivi 18 mesi.
I nuovi arti non erano perfetti, ma si muovevano e rispondevano agli stimoli, e le rane potevano usarli per nuotare nell’acqua, muovendosi proprio come farebbero normalmente. Al momento per milioni di persone che hanno perso un arto a causa di malattie croniche come il diabete o per traumi subiti il processo di rigenerazione è ancora impossibile. Tuttavia ci sono ottime speranze che questo studio si sia avvicinato di molto all’obiettivo della medicina rigenerativa.
Gli scienziati sperimenteranno in che modo questo approccio e questo trattamento possano applicarsi sui mammiferi. È una strategia focalizzata sull’attivazione di programmi anatomici dormienti e intrinseci, non sulla microgestione della crescita complessa, poiché gli animali adulti hanno ancora le informazioni necessarie per creare le loro strutture corporee.
Foto di Muhammad Ridha da Pixabay
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