Eventi che accadono nello spazio profondo spesso e volentieri influiscono sulla vita presente sulla terra. Non si parla di eventi catastrofici come la caduta di meteoriti, ma piuttosto come come pioggia di radiazioni o altri fenomeni non visibili ad occhio nudo. Il fatto di aver citato le asteroidi non è casuale in quanto in questo caso parleremo di dinosauri estinti.
Una delle teorie più accreditate per quanto riguarda la sparizione dei giganti che una volta governavano il mondo attribuisce il merito ad una roccia cosmica di notevole grandezza, ma apparentemente accadde anche altro in altre occasioni. Un recente studio ha attribuito la scomparsa del Megalodonte ad una supernova. Quest’ultima ha causato la pioggia di particolari particelle chiamate muoni.
Lo studio pubblicato sulla rivista Astrobiology ha individuato a circa un milione e mezzo di anni fa. Una stelle a 150 anni luce di distanza da noi ha rilasciato la pioggia di muoni i quali sono stati assorbiti dagli oceani finendo per uccidere uno dei più grossi mostri marini dell’epoca ovvero i Megalodonte.
La ricerca si è basata su delle simulazioni a computer e il risultato ha aiutato a capire la distribuzione di particelle note come ferro-60 a libello globale. La stella che causò l’evento è situata in un zona di spazio nota come Bolla Locale nella quale sono contenute altre supernova le quali a loro volta avevano inondato la terra con le stelle particelle.
Tornando allo squalo estinto, la loro alta concentrazione aveva favorito delle mutazione e la carcinogenesi nelle più grandi creature viventi. Lo studio fa parte di un mosaico più grandi che ha studiato altri eventi simili e si calcola che nel corso degli anni il 36% delle specie animali terrestri si siano estinte in questo modo.
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