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Una mela al giorno toglie il medico di torno: una questione di batteri

Uno dei detti più conosciuti al mondo potrebbe essere in un certo senso veritiero, ma il motivo non è da ricercarsi nella mela in sé, ma in chi la abita. Si, esatto, abitare è la parola giusta visto che si sta parlando di batteri benefici che vengono trasporti da una mela per poi finire a colonizzare il nostro intestino. Lo studio è stato condotto da alcuni scienziati con a capo il professore Gabriele Berg dell’Università di Tecnologia di Graz, in Austria.

Lo studio è iniziato confrontando i batteri presenti nelle mele colte in natura con quelli presenti sui frutti venduti nei negozi o supermercati. Ci sono stati esami specifici per ogni parte della mela, dallo stelo alla buccia, passando dalla polpa, i semi e altro. Ovviamente ci si aspettava di trovare una differenza tra le due tipologie e così c’è stata, ma non sul numero effettivo dei batteri.

 

Mele e batteri

Se da un lato il numero di batteri trovati erano pressoché simili, le mele organiche presentavano una colonia più variegata il che è collegato con il fatto che quest’ultime risultano spesso essere più sane e gustose. Questa diversità, secondo gli autori, permette alle mele non trattate di risultare più sane per via del maggior apporto microbico al nostro intestino.

Ecco alcune dichiarazioni: “I batteri, i funghi e i virus nel nostro cibo colonizzano temporaneamente il nostro intestino. Cucinare uccide la maggior parte di questi, quindi frutta e verdura crude sono fonti particolarmente importanti di microbi intestinali. I profili di microbiomi e antiossidanti dei prodotti freschi potrebbero un giorno diventare informazioni nutrizionali standard, visualizzate insieme a macronutrienti, vitamine e minerali per guidare i consumatori.

Giacomo Ampollini

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