Durante le prime settimane dell’emergenza epidemia, il governo centrale ha vietato la vendita di carne di animali esotici vivi dai mercati cinesi. La scelta è stata fatta visto che si ritiene che la diffusione del coronavirus è nata in uno di questi mercati a Wuhan. Questo ha usato un altro effetto però.
Nelle ultime settimane si è visto l’aumento della vendita di gatti e cani vivi. Forse per questo motivo, la metropoli di Shenzhen ha voluto approvare un nuovo divieto molto più stringente. All’interno della giurisdizione della città, sarà vietato vendere e consumare carne di cane e gatto.
Un’ottima notizia che si spera venga seguito dal resto delle Cina e forse è così. Il governo cinese ha pubblicato la bozza di un progetto di politica che vieterebbe proprio la vendita della carne canina. Non un divieto assoluto, ma un inizio.
Le parole di Wndy Higgins di Humane Society International: “Si tratta di un momento di svolta per il benessere degli animali in Cina. Questo segnala un grande cambiamento, riconoscendo che la maggior parte delle persone in Cina non mangia cani e gatti e desidera porre fine al furto dei loro animali da compagnia per un commercio di carne in cui solo una piccola percentuale della popolazione si arrende”.
Il divieto da parte della città di Shenzhen e l’apertura del governo centrale potrebbe effettivamente dare una svolta alla mattanza di questi animali. Il problema principale in merito è anche il mondo con cui vengono venduti, condizioni pietose e maltrattamento.
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