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Meta ha annunciato nuovi dettagli sulla sua risposta al Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea, un regolamento mirato a contrastare i comportamenti abusivi delle Big Tech. La scadenza per la conformità al DMA è fissata per il 7 marzo, e Meta sta attivamente apportando modifiche ai suoi servizi per adeguarsi alle nuove regole.
Il DMA si applica a sei giganti tecnologici, tra cui Meta, designato come “gatekeeper” dall’UE. In risposta, Meta prevede di inviare notifiche agli utenti nella regione interessata nelle prossime settimane, offrendo loro maggiori opzioni di scelta nell’utilizzo dei servizi, compresa la possibilità di impedire a Meta di combinare i dati sul loro utilizzo di Facebook e Instagram.
Queste modifiche coinvolgono anche gli utenti di Facebook Messenger e del Marketplace di Meta, offrendo nuove opzioni di separazione dei dati. Tuttavia, alcune scelte potrebbero comportare penalizzazioni, come nel caso degli utenti del Marketplace che perderanno l’accesso a Facebook Messenger per le comunicazioni tra acquirenti e venditori.
Il post sul blog sottolinea che tali cambiamenti sono necessari per conformarsi al DMA, che impone limiti sul modo in cui i gatekeeper possono operare, in particolare riguardo all’elaborazione dei dati degli utenti per la pubblicità.
Tuttavia, la nuova scelta potrebbe sollevare domande sulla conformità alle leggi sulla privacy, specialmente considerando il recente lancio di un abbonamento senza pubblicità come unica alternativa per gli utenti dell’UE che non desiderano essere tracciati.
Il DMA obbliga i gatekeeper a garantire che il consenso degli utenti sia facilmente revocabile, il che potrebbe influenzare la valutazione delle autorità di regolamentazione sui cambiamenti proposti da Meta. La Commissione Europea, responsabile della supervisione della conformità al DMA, potrebbe imporre multe fino al 10% del fatturato annuo globale in caso di violazioni.
Nonostante le concessioni già fatte da Meta in risposta alle leggi nazionali, la DMA rappresenta una sfida più ampia, con potenziali ripercussioni significative per le Big Tech. Altre aziende, come Google, stanno anch’esse adattando le proprie pratiche in vista dell’entrata in vigore del DMA, segnando un momento cruciale per la regolamentazione delle piattaforme digitali in Europa.
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