Continua senza sosta la caccia ai preziosi frammenti del meteorite che nei giorni scorsi è precipitato in Toscana. Sembra che la roccia spaziale abbia concluso il suo viaggio cosmico tra Pistoia e Prato. Il luogo di caduta individuato dalla rete di sorveglianza Prisma si trova ben 16 km oltre il punto di estinzione del meteorite in Toscana, una conseguenza della bassa inclinazione della traiettoria.
Inoltre il vento sembra aver spostato notevolmente il punto di caduta facendo si che l’area di ricerca dei frammenti del meteorite (strewn field) sia piuttosto vasta. Le ricerche si estendono infatti nella zona compresa fra le località di Lucciano (Pistoia) e Oste (Prato).
Le ricerche dei frammenti del meteorite in Toscana sono coordinare dal direttore del Museo di Scienze Planetarie, Marco Morelli, e dal ricercatore di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, Tiberio Cuppone. Questo fine settimana sono state organizzate anche squadre di ricerca per il setacciamento di nuove aree del reticolo di caduta individuato Prisma.
Come afferma Morelli “la notizia ormai è nota a molti e speriamo di poter proseguire nel migliore dei modi nella ricerca e naturalmente sperare in un pizzico di fortuna. Il campione è piccolo e non è certo facile individuarlo, ma non ci arrenderemo facilmente”.
Il meteorite ha attraversato l’atmosfera della Terra la notte del 1° ottobre viaggiando a oltre 50.000 km/h, alle 01:05 UT. L’evento è stato ripreso da 8 diverse camere della rete Prisma, gestita da INAF, collocate in Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche e Umbria.
Il meteoroide è entrato in atmosfera alla velocità di circa 16,6 km/s iniziando a essere visibile a circa 77 km di quota, in un punto sulla verticale del mar Tirreno davanti a Rosignano Solvay. Dopo circa 4,7 secondi, arrivato alla quota di circa 40 km dal suolo, il meteorite è esploso in diversi frammenti.
Il fatto che non si sia estinto dopo la frammentazione indica che i pezzi più grandi hanno continuato a sfrecciare verso il suolo. La durata complessiva dell’evento è stata di 6,1 s ed il bolide si è estinto a 32.1 km dal suolo, viaggiano ancora ad una velocità di circa 6.3 km/s. Da qui è iniziata la fase di volo buio dei frammenti rimasti a cui ora si da la caccia.
Secondo i calcoli della rete Prisma la massa iniziale del meteorite in Toscana era di 1,4 kg, con una massa finale di appena 30 g. Questo significa che se qualcosa è arrivato al suolo si tratta di un frammento veramente molto piccolo e difficile da trovare, con un diametro tra i 2 e i 3 centimetri.
La rete Prisma coordinata da INAF ha tracciato un’area di probabile caduta che comprende, nei Comuni di Agliana e Quarrata, le frazioni de La Ferruccia, Sant’Antonio, Vignole, Olmi, Valenzatico, Case Ferretti fino a Lucciano. Il Museo continua a chiedere a chi abita o lavora in queste zone di controllare il terreno e i tetti. La roccia misura pochi centimetri di diametro e pesa fra i 30 e i 100 grammi. È di colore nero intenso ed ha gli angoli smussati.
Chiunque dovesse trovare un sasso con queste caratteristiche deve subito avvertire il Museo, se possibile inviando una foto, al numero 335 8486580 o inviare una mail a info@museoscienzeplanetarie.eu oppure a prisma_po@inaf.it.
Ph. Credit: rete Prisma, via Media INAF
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