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Le microplastiche hanno raggiunto anche le profondità degli oceani

Ormai sappiamo che molti degli oceani e dei mari sono invasi da rifiuti plastici i quali essendo difficilmente degradabili si accumulano formando persino isole mobili. In realtà per certi versi è meglio che questi rifiuti non inizino a disfarsi perché nel momento in cui lo fanno il problema diventa ancora più grande. La plastica diventa microplastica e questa finisce per essere mangiata anche dai pesci più piccoli finendo quindi per influenzare l’intera catena alimentare.

Fino a poco fa si pensa che queste microplastiche infestavano solo le acque superficiali e invece si trovano anche nelle profondità degli oceani. Lo studio che ha fatto tale scoperta è stato portato avanti Monterey Day Aquarium Research Institute e hanno usato un particolare robot subacqueo chiamato Ventana il quale è stato fatto scendere a 3000 metri di profondità.

 

Microplastiche nei fondali marini

Ecco una dichiarazione di Kyle Van Houtan ovvero il capo scienziato dietro questa ricerca: “L’oceano profondo è il più grande ecosistema del pianeta e non sappiamo nulla della plastica nel profondo oceano. Ciò che abbiamo trovato è stato in realtà piuttosto sorprendente. Abbiamo scoperto che la maggior parte della plastica è sotto la superficie.

Queste invece le parole di Anela Choy, una biologa marina che si è unita alla spedizione: “È pieno di animali e non si muovono solo su e giù nella colonna d’acqua ogni giorno, formando la più grande migrazione sul pianeta, ma si stanno anche banchettando l’un l’altro. Abbiamo trovato piccoli pezzi di plastica in ogni singolo larvaceo che abbiamo esaminato da diverse profondità attraverso la colonna d’acqua.”

Giacomo Ampollini

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