Foto di Mohammad Rezaie su Unsplash
Microsoft ha presentato da poco Bing AI, una versione del motore di ricerca che non è altro che un chatbot basato su ChatGPT. L’arrivo di questa novità aveva suscito molto interesse, in parte però diminuito dovuto a qualche scelta. Il colosso statunitense ha infatti introdotto il tutto con alcune limitazioni rispetto a quello che l’Intelligenza Artificiale è in grado di fare a briglia sciolta.
Tra le varie limitazioni c’è il non avere in realtà delle risposte così precise così da non andare a semplificare troppo la vita a chi sta cercando di aggirare alcune cose, come fare anche solo i compiti per i ragazzi. Ci sono anche delle restrizioni sul tono delle risposte che porta a un linguaggio molto più neutro o anche risposte meno lunghe o più lunghe.
Le parole del team di Microsft dietro Bing AI: “Queste sessioni di chat lunghe e complesse non sono qualcosa che normalmente troveremmo con i test interni. In effetti, il vero motivo per cui stiamo testando il nuovo Bing all’aperto con un numero limitato di tester in anteprima è proprio quello di trovare questi casi d’uso atipici da cui possiamo imparare e migliorare il prodotto. Da quando abbiamo posto i limiti della chat, abbiamo ricevuto feedback da molti di voi che desiderano un ritorno a chat più lunghe, in modo da poter effettuare ricerche in modo più efficace e interagire meglio con la funzione di chat.”
Microsoft comunque non toglierà tutti i blocchi dal chatbot in quanto non vuole dare uno strumento che alcune persone potrebbe usare per alienarsi dalla società. Per certi versi non deve essere uno strumento di intrattenimento sociale, o perlomeno non per medi e lunghi periodi.
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