L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha rilasciato nuove fotografie di una vasta “cicatrice” sulla superficie marziana, Aganippe Fossa, rivelando dettagli straordinari di questa formazione geologica, considerata una delle più grandi del pianeta rosso.
Scoperta nel 1930 e ufficialmente nominata nel 1976, Aganippe Fossa è un graben, una struttura geologica simile a un fossato con pareti ripide. Situata vicino ai vulcani estinti dell’altopiano di Tharsis (Arsia Mons, Pavonis Mons e Ascraeus Mons), questa cicatrice geologica è lunga circa 600 chilometri, superando in dimensioni il Grand Canyon negli Stati Uniti.
Secondo l’ESA, la Fossa Aganippe è stata creata da un’intensa attività vulcanica. Si ipotizza che un pennacchio di magma sotto Arsia Mons abbia sollevato e squarciato la crosta di Marte, creando questa cicatrice. Le nuove immagini catturate dalla sonda Mars Express dell’ESA offrono una visione senza precedenti di questa struttura, considerata “le migliori immagini di sempre” di Aganippe Fossa secondo WordsSideKick.com.
Le nuove fotografie mostrano un paesaggio vario su entrambi i lati del graben. A sinistra, il terreno appare accidentato con colline e creste, mentre a destra, la superficie è più liscia, segnata da strisce rocciose che ricordano i motivi zebrati. Questa differenza è attribuita all’erosione eolica che ha levigato la superficie a destra del graben.
Questa scoperta è significativa per la comprensione della geologia marziana. La formazione di Aganippe Fossa attraverso attività vulcanica e la successiva erosione eolica offrono informazioni preziose sui processi geologici che hanno modellato Marte. La presenza di queste caratteristiche fornisce indizi sulla storia vulcanica e tettonica del pianeta, contribuendo a future missioni di esplorazione e studio del pianeta rosso.
Le nuove immagini di Aganippe Fossa offrono una visione dettagliata di una delle strutture geologiche più grandi di Marte, superando il Grand Canyon in termini di dimensioni. La scoperta di questa cicatrice formata da un pennacchio di magma sotto un vulcano estinto milioni di anni fa fornisce nuove intuizioni sulla storia geologica del pianeta e apre la strada a ulteriori ricerche ed esplorazioni.
Image: ESA/DLR/FU Berlino
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