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Misterioso oggetto spaziale emette impulsi ogni 22 minuti dal 1980

Gli astronomi sono da tempo affascinati dalle misteriose pulsar, stelle di neutroni altamente magnetizzate che emettono regolari fasci di energia, simili a un faro celeste. Tuttavia, una scoperta recente ha lasciato gli scienziati stupefatti di fronte a una nuova classe di pulsar, nota come magnetar, che ha caratteristiche ancora più sorprendenti.

In uno studio pubblicato sulla rivista Nature, un team di ricercatori ha rivelato la scoperta di un particolare magnetar chiamato GPM J1839-10. A differenza dei pulsar tipici, questo straordinario oggetto celeste emette onde radio estremamente potenti a un incredibilmente lungo intervallo di 22 minuti. Ancora più sconcertante è il fatto che stia emettendo questi segnali con una precisione incredibile, fino a un decimo di millisecondo, da una posizione distante 15.000 anni luce dal 1988. Questa longevità e precisione nell’emissione radio sfidano le conoscenze attuali sulle stelle di neutroni e i magnetar, noti per le loro proprietà estreme.

Secondo l’autrice principale, Natasha Hurley-Walker, una radioastronoma dell’Università di Curtin, in Australia, il magnetar avrebbe dovuto smettere di emettere da molto tempo, durando solo pochi mesi o anni al massimo. Il fatto che continui a inviare segnali da 33 anni ha lasciato gli investigatori perplessi e a mettere in discussione la loro comprensione di questi misteriosi oggetti celesti.

La scoperta inaspettata ha costituito una sfida significativa per gli astronomi, spingendoli a riconsiderare la comprensione predominante dell’evoluzione delle stelle di neutroni. “È stato un momento incredibile per me… nessuno ci aveva fatto caso ed è rimasto nascosto nei dati per 33 anni“, ha detto Hurley-Walker, citata da Futurism. Il team non si aspettava di incontrare tale anomalia e ora sta riflettendo sulla sua natura.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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