La stazione di ricerca sui raggi cosmici situata sul monte Aragats, in Armenia, si trova ad un’altitudine di 3.200 metri. Il sito fu costruito nel 1943 per condurre ricerche top-secret sulle reazioni atomiche per lo sviluppo di armi nucleari, ma ora la struttura studia fenomeni atmosferici come i temporali e l’irradiamento di raggi cosmici. L’unico modo in cui i visitatori possono raggiungere la base in inverno è attraverso una salita di oltre 20 chilometri, attraverso la neve.
Arshak Mkrtchyan, una guida alpina, percorre il sentiero verso la stazione utilizzando le sue fidate racchette da neve, con temperature che si aggirano intorno ai -22 gradi. Arrivando alla stazione al tramonto, il vento ulula per tutto l’altopiano e la temperatura scende a livelli pericolosi. I tecnici della struttura iniziano a lavorare un mese dopo. L’interno della stazione, invece, è sorprendentemente accogliente. Edik Arshakian e Gurgen Jabaryan, entrambi tecnici, hanno il compito di monitorare le attrezzature scientifiche, mentre Gohar Hovhannisian è addetta alle cucine.
Hovhannisian dirige un’enorme cucina costruita durante il periodo sovietico, quando furono necessari decine di tecnici per gestire le attrezzature rudimentali. In inverno, quando gli ospiti della stazione si riducono a tre persone, la cucina funziona solo per i due tecnici e la stessa cuoca. I raggi cosmici che vengono studiati in questa struttura sono protoni ad alta energia e nuclei atomici, che attraversano lo spazio quasi alla velocità della luce. Quando essi incontrano l’atmosfera terrestre, colpiscono gli atomi e li disperdono; queste particelle hanno infatti il potere di “tagliare” la materia, inclusi gli esseri umani, e talvolta causano danni agli strumenti digitali e numerosi crash dei computer.
Le particelle in questione sono inoltre uno dei principali ostacoli al viaggio interplanetario e i loro effetti su astronauti e piloti sono oggetto di studio continuo. Basi ad alta quota come quella di Aragats sono esposte a dosi molto più elevate di raggi cosmici rispetto a quelle poste più in basso, poiché l’atmosfera terrestre funge da protezione. La struttura di Aragats fa parte di una rete di siti dislocati in tutto il mondo che studiano i raggi cosmici ed è collegata ad altre stazioni di ricerca, situate in Costa Rica e Indonesia.
Sebbene in estate Aragats sia un affollato centro di ricerca, periodo in cui peraltro i ricercatori possono arrivare in auto, durante i lunghi mesi invernali è un luogo solitario e inospitale, molto isolato dal resto del mondo. Jabaryan infine scherza, asserendo che la parte preferita del suo lavoro è il momento in cui la motoslitta lo porta a casa alla fine del mese, ma l’isolamento non è che un piccolo prezzo da pagare in nome della scienza.
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