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Morbillo a Disneyland: ancora paura nella contea di Los Angeles

Una ragazza originaria della Nuova Zelanda affetta da morbillo ha visitato Disneyland e altre gettonate destinazioni turistiche nel sud della California all’inizio di questo mese, con ogni probabilità infettando molte altre persone, hanno avvertito i funzionari della sanità del governo locale. L’allerta arriva proprio nel momento in cui il peggior focolaio di morbillo negli Stati Uniti è nel pieno della sua criticità, con oltre 1.200 casi segnalati in 30 stati da ottobre 2018, secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC).

 

Il morbillo continua a dare non pochi grattacapi alle contee della West Coast

Il Dipartimento della sanità pubblica della contea di Los Angeles sta cercando di identificare altre persone a rischio di morbillo che potrebbero essere state esposte ad un paziente affetto dalla malattia non residente negli Stati Uniti, che si è recato nella contea di Los Angeles“, ha avvertito il Dipartimento per la Salute Pubblica. L’agenzia di assistenza sanitaria della contea di Orange ha dichiarato che la ragazza si trovava nella California meridionale nel periodo tra l’11 e il 15 agosto.

Durante la sua permanenza nel sud della California, la ragazza ha visitato il parco a tema degli Universal Studios e diverse destinazioni a Hollywood e Santa Monica, fanno sapere i funzionari sanitari di Los Angeles, aggiungendo che chiunque si trovasse in quelle località potrebbe essere stato esposto al rischio di contrarre il morbillo. Funzionari sanitari della contea di Orange hanno riferito che la ragazza ha visitato Disneyland ad Anaheim il 12 agosto e ha soggiornato presso il vicino Desert Palms Hotel.

 

Gli Stati Uniti rischiano di dover affrontare un’epidemia estremamente seria

Finora, nel 2019 sono stati segnalati 16 casi di morbillo tra i residenti della contea di Los Angeles e si sa che 11 persone infette hanno viaggiato attraverso la contea. All’inizio di questa settimana il CDC ha affermato che tra l’8 e il 15 agosto negli Stati Uniti si è verificato un aumento del 2% dei casi di morbillo, che talvolta si sono rivelati addirittura fatali.

I funzionari della CDC affermano che gli Stati Uniti rischiano di tornare a dover fronteggiare il morbillo, dichiarato come “debellato” dal paese dal 2000, se il focolaio non dovesse essere arginato. Il morbillo, considerato uno dei virus più contagiosi al mondo, infetta il 90% delle persone esposte che non sono state immunizzate. I sintomi del virus, che possono causare gravi complicazioni e persino la morte, comprendono febbre, tosse, occhi rossi e un’eruzione cutanea caratteristica che può comparire fino a tre settimane dopo l’esposizione.

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