Gli archeologi in Perù hanno fatto una scoperta sensazionale, portando alla luce i resti di almeno 73 individui della cultura Huari, una civiltà antecedente all’impero Inca. La scoperta, avvenuta nel sito archeologico di Pachacámac vicino a Lima, risale a quasi 1000 anni fa e fornisce nuove informazioni sull’era pre-Inca nell’America meridionale occidentale.
Ciascuno dei corpi scoperti era meticolosamente avvolto in tessuti, alcuni vivaci e colorati, e fissato con una corda. È interessante notare che molte delle ossa maschili e femminili erano adornate con maschere di legno intagliato e ceramica, note come “false teste“.
Queste maschere, che raffiguravano divinità o animali, erano probabilmente indossate durante i rituali religiosi. La loro presenza suggerisce che i Huari attribuivano grande importanza agli aspetti spirituali della vita.
Inoltre, le tombe contenevano ceramiche colorate, sottolineando ulteriormente l’abilità artistica della cultura Huari. Le ceramiche erano spesso decorate con motivi geometrici o animali, e talvolta rappresentavano scene di vita quotidiana o rituali religiosi.
Gli Huari, che esistevano tra l’800 e il 1100, erano un impero noto per i suoi successi artistici, tra cui mummie ben conservate, intricate ceramiche e tessuti. Le loro pratiche includevano anche sacrifici umani e l’uso di allucinogeni nei rituali religiosi.
Questa scoperta a Pachacámac, situata vicino al Tempio Dipinto degli Huari, offre una comprensione più profonda delle loro pratiche culturali e religiose.
In aggiunta alla scoperta, gli archeologi hanno portato alla luce due bastoncini di legno vicino al cimitero, in un deposito di conchiglie di ostriche spinose importate da quello che oggi è l’Ecuador.
I bastoni, con iconografia scolpita, indicano che il popolo Huari potrebbe aver avuto contatti con il regno di Tiwanaku, a sud dell’Impero Huari. Le sculture rappresentano dignitari con copricapi simili a quelli indossati nel regno di Tiwanaku, suggerendo uno scambio culturale o un’influenza tra queste antiche civiltà.
Gli scavi e le analisi in corso a Pachacámac promettono di rivelare di più sullo stile di vita Huari. Il sito, chiamato in lingua quechua “colui che dà la vita alla Terra“, fu inizialmente un modesto insediamento durante l’impero Wari, ma divenne in seguito un importante centro religioso durante l’era Inca nel XV secolo.
Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione della civiltà Huari, ma fornisce anche un contesto più ampio per gli sviluppi culturali e religiosi nella regione prima dell’ascesa dell’Impero Inca.
Le “false teste” sono un elemento enigmatico della cultura Huari. La loro funzione e il loro significato esatto sono ancora oggetto di dibattito tra gli archeologi.
Una possibile interpretazione è che le “false teste” fossero indossate durante i rituali religiosi per rappresentare divinità o spiriti. In questo caso, le maschere potrebbero essere state utilizzate per comunicare con il mondo soprannaturale o per invocare la protezione delle divinità.
Un’altra possibile interpretazione è che le “false teste” fossero utilizzate come amuleti o talismani. In questo caso, le maschere potrebbero essere state indossate per proteggere i defunti dal male o per aiutarli a raggiungere l’aldilà.
È anche possibile che le “false teste” avessero un significato sociale o culturale. In questo caso, le maschere potrebbero essere state utilizzate per indicare lo status sociale o la posizione di un individuo nella società.
Solo ulteriori studi e ricerche potranno svelare il vero significato delle “false teste”.
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