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Musica e recupero: il potere analgesico delle note dopo un intervento chirurgico

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha iniziato a esplorare il potenziale terapeutico della musica in ambito medico, rivelando risultati sorprendenti. Uno degli ambiti più promettenti riguarda l’uso della musica come strumento per alleviare il dolore dopo un intervento chirurgico. Diversi studi hanno dimostrato che l’ascolto di musica può ridurre significativamente la percezione del dolore e migliorare il recupero post-operatorio, offrendo una strategia complementare non invasiva ai tradizionali trattamenti farmacologici.

L’efficacia della musica nel controllo del dolore post-operatorio sembra essere legata a diversi meccanismi neurofisiologici. L’ascolto di melodie piacevoli stimola il rilascio di neurotrasmettitori come la dopamina e le endorfine, sostanze chimiche naturali del cervello che inducono una sensazione di benessere e riducono la percezione del dolore. Inoltre, la musica aiuta a ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, contribuendo a creare un ambiente mentale più rilassato e favorevole alla guarigione.

 

La musica come antidolorifico post-operatorio, una risorsa sottovalutata

Uno studio pubblicato sul “Journal of Advanced Nursing” ha evidenziato come i pazienti che hanno ascoltato musica dopo un intervento chirurgico abbiano riportato una riduzione significativa del dolore rispetto a quelli che non lo hanno fatto. I risultati indicano che la musica può ridurre la necessità di analgesici fino al 25%, contribuendo a evitare gli effetti collaterali associati a un uso eccessivo di farmaci antidolorifici, come nausea, dipendenza e problemi gastrointestinali.

Un aspetto interessante è che l’effetto analgesico della musica non dipende da un genere musicale specifico, ma piuttosto dalle preferenze personali del paziente. Brani rilassanti e familiari sembrano avere un impatto maggiore, poiché creano un senso di comfort e familiarità che distrae dalla percezione del dolore. Tuttavia, musica classica, ambiente suoni della natura sono spesso suggeriti per il loro effetto calmante e rilassante.

Oltre al controllo del dolore, la musica ha dimostrato di avere un impatto positivo su altri aspetti del recupero post-operatorio. Alcuni studi suggeriscono che l’ascolto di musica può migliorare la qualità del sonno, ridurre l’ansia e migliorare il benessere emotivo generale dei pazienti. Questo beneficio complessivo contribuisce a un recupero più rapido e a una maggiore soddisfazione del paziente nei confronti del trattamento ricevuto.

 

Necessità di personalizzare l’approccio per ciascun paziente

Nonostante i numerosi benefici, l’implementazione della musica come terapia post-operatoria non è ancora diffusa in molte strutture sanitarie. Ostacoli pratici, come la mancanza di linee guida standardizzate e la necessità di personalizzare l’approccio per ciascun paziente, rappresentano delle sfide per il suo utilizzo su larga scala. Tuttavia, con l’aumento delle evidenze scientifiche a supporto, sempre più ospedali stanno iniziando a integrare la musica nei protocolli di cura.

In conclusione, la musica rappresenta un’opzione terapeutica efficace, sicura e a basso costo per la gestione del dolore post-operatorio. Grazie alla sua capacità di influenzare positivamente il sistema nervoso e migliorare il benessere complessivo dei pazienti, l’ascolto di musica potrebbe diventare un complemento prezioso alle terapie tradizionali, migliorando significativamente la qualità della degenza ospedaliera.

Immagine di freepik

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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