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La medicina ha una lunghissima storia, una storia millenaria. Per molte patologie ci sono scritti antichissimi mentre altre malattie sono state scoperte solo di recente. Anche per le mutazioni genetiche è così e per la prima volta è stata certificata la nascita di un bambino con tre peni. Apparentemente non era mai successo.
Nascere con due peni è possibile. Si tratta di mutazioni abbastanza comuni per certi versi con un caso ogni 5 milioni di nascite. Si chiama diphallia mentre quest’altro caso prende il nome di triphallia. Precedentemente sembra che ci sia stato un caso in India, ma non ci sono prove, al contrario del bambino kurdo nato in Iraq.
Se ne sono accorto i genitori e non i medici. Hanno trovato due protuberanze al di sotto dello scroto. Una era lunga 2 centimetri e aveva una testa mentre l’altro era solo di 1 centimetro. Solo uno dei tre, quello nella corretta posizione, è considerato quello vero in quanto funzionante.
Vista la situazione i medici hanno proceduto ad un intervento chirurgico per eliminare le due mutazioni. Se anche all’apparenza sembra un intervento semplice, in realtà non lo è. Il trattamento ha posto diversi aspetti da prendere in considerazione, alcuni semplicemente medici e altri più etici.
Le parole del capo del team, il dottor Shakir Saleem Jabali: “Triphallia è una condizione non segnalata nell’uomo fino ad ora. I pazienti con peni soprannumerari hanno una presentazione unica e nessun caso è identico. Il trattamento è difficile perché pone aspetti medici, etici e cosmetici. Per la gestione è necessario un team multidisciplinare combinato e un follow-up a lungo termine. L’asportazione o la ricostruzione del pene duplicato è necessaria a seconda dello sviluppo corporeo e dell’anatomia dell’uretra.”
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