Alla fine della scorsa settimana la NASA ha lanciato, con un Falcon 9 della SpaceX, un prezioso carico diretto alla Stazione Spaziale internazionale (ISS). Si tratta dello strumento Orbiting Carbon Observatory 3 (OCO-3) che punterà il suo occhio indagatore sul nostro pianeta per studiare e registrare le emissioni di anidride carbonica del nostro pianeta.
Una volta raggiunta l’ISS, gli astronauti lo posizioneranno ad un lato della stazione spaziale, utilizzando il braccio robotico di cui è provvista. Lo strumento orbiterà così assieme alla ISS attorno alla Terra, rilevandone i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera.
Come ha affermato al sito Mashable, Annmarie Eldering, ricercatrice del progetto OCO-3 presso il Jet Propulsion Laboratory, “l’anidride carbonica è il gas più importante che l’uomo emette nell’atmosfera. Capire come andrà a finire in futuro è fondamentale”.
Il lancio era inizialmente previsto per la fine di Aprile, ma si è reso necessario posticiparlo a causa di un problema tecnico sulla ISS che aveva coinvolto il sistema di distribuzione della corrente elettrica.
Il sistema OCO-3 ha rischiato di non prendere forma a causa della contrarietà dell’amministrazione Trump alle ricerche sul clima e sugli effetti del suo cambiamento. Sappiamo bene infatti quale sia la posizione del Presidente americano su questo argomento. Una posizione che nel 2017 e nel 2018 ha cercato di eliminare tutti i progetti e gli strumenti per questo tipo di indagini. Per fortuna l’appoggio della NASA e del Congresso ha infine permesso la continuazione delle missioni di monitoraggio del clima della Terra, permettendo quindi ad OCO-3 di prendere il volo verso la ISS.
OCO-3 continuerà quindi la missione di OCO-2, continuando a misurare e monitorare tutti quei luoghi sul nostro pianeta dove ci sono alte emissioni di CO2, assieme a tutte quelle zone che invece la assorbono, come gli oceani e le foreste.
La continuità di queste misurazioni è estremamente importante per i ricercatori, permettendo l’analisi dei dati nel lungo termine. Come ha dichiarato Pontus Olofsson, ricercatore dell’Università di Boston, il cui campo di studio è appunto il ciclo del carbonio sulla Terra, “maggiori sono le registrazioni ed i dati che abbiamo, più essi diventano importanti. La loro importanza aumenta esponenzialmente”.
I dati che OCO-3 raccoglierà potrebbero essere fondamentali soprattutto in questo momento, in cui abbiamo un disperato bisogno di ridurre le emissioni di CO2 per poter frenare l’aumento della temperatura del nostro pianeta, con le conseguenze pericolose che sappiamo comporti.
Parlando di ambiente, di riciclo e di riuso, c’è da ricordare che le parti del Falcon 9 usate per il lancio sono completamente riutilizzabili. Il booster è già riatterrato sulla Terra, anzi sull’Oceano! Questo infatti è un trend importante della SpaceX, razzi riutilizzabili che non terminino le loro corse perdendosi nell’Oceano.
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