Foto di Reimund Bertrams da Pixabay
La NASA sta preparando il lancio di Lucy, la prima navicella spaziale per studiare gli asteroidi troiani di Giove, previsto per il 16 ottobre. Prendendo il nome da personaggi della mitologia greca, questi asteroidi circondano il Sole in due sciami, uno che precede Giove e l’altro che lo segue; Lucy sarà la prima navicella a visitare questi asteroidi. Questa missione dovrebbe permettere agli scienziati di comprendere al meglio come si sono formati i pianeti del nostro Sistema Solare e di come si sono posizionati.
Con questa navicella sarà possibile raggiungere otto asteroidi mai visti prima con un veicolo spaziale. Questa è un’ottima opportunità per capire la formazione del nostro Sistema Solare e il suo passato. Gli scienziati hanno testato i sistemi termici, meccanici e elettrici della navicella e si stanno esercitando nell’esecuzione del lancio.
All’inizio di agosto, gli ingegneri hanno installato l’antenna ad alto guadagno del veicolo spaziale, la seconda caratteristica più importante dopo gli ampi pannelli solari, che consentirà al veicolo spaziale di comunicare con la Terra. Inoltre gli ingegneri hanno riempito con oltre 725 chilogrammi di idrazina liquida e ossigeno liquido che costituiscono il 40% di massa della navicella spaziale.
Il carburante sarà utilizzato per manovre ben precise che spingeranno la navicella alle destinazioni già determinate e nei tempi previsti, mentre i pannelli solari avranno il compito di ricaricare le batterie che alimentano gli strumenti del veicolo spaziale. All’inizio di ottobre, il veicolo spaziale incapsulato sarà trasportato al Vehicle Integration Facility presso la Cape Canaveral Space Force Station, dove sarà “accoppiato” con il razzo Atlas V 401 della United Launch Alliance. L’Atlas V decollerà dallo Space Launch Complex 41. Il razzo trasporterà Lucy fuori dall’atmosfera terrestre per iniziare il lungo viaggio.
Gli asteroidi troiani sono avanzi del materiale primordiale da cui si sono formati Giove e gli altri pianeti esterni. Le rocce spaziali funzionano in modo simile alle capsule temporali dei primi giorni del sistema solare, circa 4,5 miliardi di anni fa. Proprio come il fossile di Lucy ha fornito informazioni uniche sull’evoluzione umana, la missione Lucy promette di rivoluzionare la nostra conoscenza delle origini planetarie e della formazione del sistema solare, inclusa la Terra.
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