È finalmente giunto alla base aeronautica di Vandenberg in California, il nuovo satellite per il monitoraggio degli oceani, il Sentinel-6 Michael Freilich, nominato in onore del dottor Michael Freilich, ex direttore della Divisione di Scienze della Terra della NASA e figura fondamentale per le osservazioni oceaniche dallo spazio.
Il satellite, nato da una storica collaborazione tra Stati Uniti ed Europa, è atterrato a Vandenberg a bordo di un aereo Antonov 124, il 24 settembre dopo un viaggio di due giorni da una struttura di ingegneria nei pressi di Monaco, in Germania. Da questa stessa base partirà per il suo lancio nello spazio il 10 novembre, a bordo di un razzo Falcon 9 della SpaceX.
Come ha assicurato Parag Vaze, project manager della missione presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA, “il veicolo spaziale ha viaggiato senza intoppi dall’Europa ed è in buone condizioni. Sono in corso i preparativi finali per porre il satellite in sicurezza nell’orbita terrestre in poco meno di sette settimane”
Il Sentinel-6 Michael Freilich è uno dei due veicoli spaziali identici che compongono la missione Sentinel-6/Jason-CS (Continuity of Service) sviluppata in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Proprio quest’ultima sta sviluppando la nuova famiglia di missioni Sentinel per supportare le esigenze operative del programma Copernicus dell’Unione europea, un programma di osservazione della Terra. La missione prevede poi, nel 2025 il lancio di un altro satellite gemello, il Sentinel-6B.
Una volta in orbita, ogni satellite raccoglierà dati e misurazioni relativi all’altezza della superficie del mare, per oltre il 90% degli oceani del mondo. Gli strumenti a bordo del satellite, forniranno anche dati atmosferici che miglioreranno le previsioni meteorologiche, aiuteranno a tracciare gli uragani e rafforzeranno i modelli climatici.
Karen St. Germain, direttore della Divisione di Scienze della Terra della NASA a Washington, è certa che “il satellite Sentinel-6 Michael Freilich estenderà il nostro record di osservazione del livello globale del mare, migliorerà la nostra comprensione della Terra come sistema e informerà i responsabili delle decisioni, dal livello federale a quello locale, che devono gestire i rischi associati all’innalzamento del livello del mare”.
Immagine: NASA
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