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Anche la NASA fa qualcosa contro il razzismo: cambiano i soprannomi di alcuni oggetti cosmici

In questi mesi una spinta negli Stati Uniti che ha investito un po’ tutto il mondo, ma che comunque sta lasciando il segno solo dove è partita, ha messo in moto diversi cambiamenti che riguardano il razzismo. Molti termini che prima definivano qualcosa di ritenuto normale sono cambiati e anche la NASA si sta adeguando. In cosa di preciso? In alcuni soprannomi di oggetti astronomici che per alcuni sono ritenuti razzisti, appunto.

Come forse tutti sanno, l’organizzazione adibita ad assegnare i nomi agli oggetti nello spazio è l’Unione Astronomica Internazionale. Detto questo, l’importanza della NASA nell’esplorazione spaziale ha fatto si che i soprannomi che quest’ultima sceglie vengono usati più dei nomi ufficiale. Non viene fatto per mettere i bastoni delle ruote alla suddetta organizzazione, ma piuttosto è un modo per semplificare la vita al pubblico visto che i nomi ufficiali sono più che altro una serie di numeri e lettere.

 

La NASA cambia i soprannomi

Un esempio di questo cambiamento? La Nebulosa Eschimese, ovvero NGC 2392. Negli Stati Uniti il termine Eskimo viene visto come il retaggio di un passato razzista e per questo il nome è stato cambiato. Ecco la dichiarazione ufficiale dell’agenzia spaziale: “‘Eskimo’ è ampiamente visto come un termine coloniale con una storia razzista, imposto agli indigeni delle regioni artiche. La maggior parte dei documenti ufficiali [della NASA] si è allontanata dal suo uso”.

Un altro oggetto che cambierà il nome sarà la Galassia gemella siamese. Insomma, un cambiamento particolare che sicuramente verrà preso in modo diverso a seconda di chi guarda.

Giacomo Ampollini

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