Gli Stati Uniti avranno di nuovo astronauti sulla Luna in meno di 10 anni, ha detto oggi l’amministratore della NASA, Jim Bridenstine. E questa volta, dice, “resteremo“. In una dichiarazione ha comunicato di aver raddoppiato i fondi destinati a missioni con lo scopo di inviare esseri umani prima sulla Luna e poi su Marte. Con il nuovo budget, che segna un aumento di quasi il 6% rispetto all’anno scorso, Bridenstine afferma che la NASA è sulla buona strada per riportare gli umani sulla Luna entro il 2028.
“Andremo sulla Luna nel prossimo decennio con nuove tecnologie e sistemi innovativi per esplorare la superficie lunare come mai prima“, ha detto oggi Bridenstine, “e questa volta partiremo per restarci. Useremo ciò che apprenderemo per il viaggio verso la Luna per fare il prossimo passo: mandare gli astronauti su Marte.”
Il piano, in fase di sviluppo negli ultimi anni, si basa sullo sviluppo dello Space Launch System e Orion, insieme alla piattaforma Gateway. Si prevede che l’SLS e Orion saranno pronti per il loro primo volo di prova nel 2020. La costruzione di Gateway, un avamposto lunare orbitante, dovrebbe iniziare non prima del 2022.
Ci si aspetta che questi progetti permettano la costruzione di un ampio insediamento umano sulla Luna e serviranno da punto di partenza verso missioni più impegnative, incluse le missioni su Marte. L’aumento di budget aiuterà anche il progresso delle prossime missioni di esplorazione robotica, come il James Webb Space Telescope ed Europa Clipper, al fine esplorare l’omonima luna di Giove.
“Iniziando con una serie di piccole missioni di consegna sulla Luna già da quest’anno, useremo nuovi lander, robot e infine umani, così che entro il 2028 possiamo portare le nostre conoscenze scientifiche sulla superficie lunare”, ha affermato Bridenstine. “Con questo budget, il lavoro della NASA andrà a beneficio dell’umanità per generazioni. Riveleremo l’ignoto con le missioni sulla luna di Giove Europa e il lancio del James Webb Space Telescope. Continueremo a pianificare e sviluppare la prima missione di andata e ritorno sul pianeta rosso con Mars Sample Return“.
In vista del 50° anniversario dell’Apollo 11, la NASA sta lavorando non solo per tornare sulla Luna, ma per mantenere una presenza umana lì stabilendo veri e propri avamposti. La piattaforma Gateway supporterà inizialmente brevi missioni scientifiche di circa 30-60 giorni e sarà la chiave per esplorare la Luna in modo più approfondito che mai e negli anni a seguire, un secondo modulo potrebbe essere usato per trasportare gli astronauti su Marte.
“Il primo Gateway sarà sulla Luna, ma il secondo, essendo un trasporto destinato ad operare nello spazio profondo, ci consenta di raggiungere Marte”, conclude Bridenstine. “Quello che vogliamo fare è andare sulla superficie della Luna, provare che possiamo farlo di nuovo e poi restare.”
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