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I Neanderthal facevano largo uso di gusci di molluschi per i loro utensili

Gli uomini di Neanderthal erano soliti fare lunghe immersioni per raccogliere molluschi, i cui gusci erano utilizzati per fabbricare diversi utensili, secondo una nuova ricerca, suggerendo un rapporto con il mare di questi uomini primitivi più stretto di quanto si pensasse. Lo studio aveva ad oggetto 171 strumenti costituiti da materiale chitinoso, trovati in una grotta ormai inaccessibile nell’Italia centrale, nota come Grotta dei Moscerini, scavata nel 1949.

 

I Neanderthal utilizzavano i gusci dei molluschi vivi, raccogliendoli direttamente dal fondo del mare

La datazione dei denti di animali ivi rinvenuti e degli strumenti posti vicino ad essi suggerisce che questi reperti risalgono dai 90.000 ai 100.000 anni fa, un periodo in cui si pensava che nell’Europa occidentale fossero presenti solo i Neanderthal. In precedenza si pensava infatti che gli strumenti fossero stati costruiti partendo da conchiglie raccolte lungo la spiaggia, ma ora gli esperti hanno studiato con molta attenzione questi utensili, rivelando che molti di essi presentano tracce piuttosto inusuali della presenza di cirripedi e di alcuni strani segni sui gusci.

Negli animali vivi, il guscio esterno è lucido, mentre nei molluschi spiaggiati, lasciati sulla riva dalle onde del mare, la superficie è opaca e patinata“, ha detto Paola Villa, coautrice dello studio e al lavoro presso l’Università del Colorado Boulder. Il team afferma che quasi un quarto degli strumenti costituiti da conchiglie, tutti realizzati con il guscio di una vongola conosciuta come Callista chione, mostrano superfici che suggeriscono che siano stati raccolti dal fondo del mare, probabilmente con il mollusco ancora vivo all’interno. Villa ha riferito che i Neanderthal erano capaci di raccogliere queste conchiglie immergendosi ad una profondità massima di 4 metri.

 

Secondo gli studiosi, questo insolito stretto rapporto col mare degli uomini primitivi sarebbe testimoniato dal loro “orecchio del surfista”

Callista chione si trova nelle acque costiere, fino a 180 metri sotto il livello del mare. Ma i Neanderthal non avevano certo l’attrezzatura adatta per effettuare immersioni subacquee “, ha aggiunto Villa. Le analisi mostrano che l’approvvigionamento di materiali utili alla realizzazione di questi strumenti in era spesso impossibile; tuttavia, il team ha scoperto che gli strumenti a base di gusci erano più comuni quando gli utensili in pietra erano particolarmente scarsi. Forse i Neanderthal facevano uso della pietra solo quando era a portata di mano.

Il team ha riferito anche un’altra sorpresa: la scoperta di pomici, ossia accumuli di roccia vulcanica che secondo i ricercatori erano stati raccolti dai Neanderthal dalla spiaggia. È noto che tali rocce siano state utilizzate dai primi uomini per lavorare le ossa ed ottenerne utensili. Villa e colleghi notano poi che il nuovo studio suggerisce che i Neanderthal fossero abituati a vivere nei pressi del mare; è stato recentemente scoperto infatti che i Neanderthal avevano il cosiddetto “orecchio del surfista“, cioè una crescita ossea nel condotto uditivo esterno che si forma in risposta alla ripetuta esposizione all’acqua fredda o al vento.

Nello Giuliano

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