Non troppe settimane fa il mondo ha scoperto che il progetto di Elon Musk Neuralink ha funzionato in parte. Una scimmia con un chip cerebrale è riuscita di fatto a giocare a pong senza il bisogno degli arti, ma con la propria mente. Purtroppo non è tutto oro quello che luccica e si è scoperto che la maggior parte delle scimmie sono morte. Si parla di 15 su 27 e non si sa bene in che condizioni siano le altre.
Neuralink ha l’obiettivo di creare un qualcosa in grado di aiutare in primis le persone con problemi motori legati a lesioni traumatiche al cervello e o al midollo spinale. L’idea è di permettergli di usare la mente per fare azioni che non potrebbero fare altrimenti. Ovviamente qualcosa di così invasivo per forza di cosa passa come esperimento poco etico.
Uno stralcio di una denuncia presentata alle autorità competenti da un’ente che vede abuso su animali in questi esperimenti: “Molte, se non tutte, le scimmie hanno subito sofferenze estreme a causa di cure inadeguate degli animali e degli impianti sperimentali altamente invasivi della testa durante gli esperimenti, che sono stati eseguiti nel tentativo di sviluppare quello che Neuralink ed Elon Musk hanno pubblicamente descritto come un ‘cervello -interfaccia macchina’.”
La risposta dei ricercatori che si stanno occupando di questo progetto riguarda il rispetto delle regole che viene fatto così da garantire la minore sofferenza possibile a queste scimmie. Una situazione particolare, come sempre quando si parla di sperimentazione animale.
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