Proprio come gli inquinanti della Terra – tra questi il biossido di azoto e i gas a effetto serra nell’atmosfera terrestre – anche questi sono segni dell’attività umana. Un team di ricerca della NASA sta cercando altri inquinanti con l’obiettivo di comprendere se questi possano essere in qualche modo correlati al nostro inquinamento. La ricerca è pubblicata su Internet e sarà pubblicata sulla rivista scientifica Astrophysical Journal.
Questa è la prima volta che il biossido di azoto è stato utilizzato come potenziale simbolo tecnico, fornendo agli scienziati nuove opportunità per scoprire la vita fuori dal sistema.
In effetti, c’è da dire, questo non è il primo nuovo studio intento a trovare possibili segnali di alieni in base alle loro fonti di inquinamento, ma le condizioni per la presenza di biossido di azoto (sottoprodotti della combustione di combustibili fossili nelle centrali elettriche o nei motori delle automobili) aiuteranno e non poco.
L’autore principale dello studio e ricercatore presso il Goddard Space Flight Center della NASA, Ravi Kopalapp, ha dichiarato in un comunicato stampa: “Quindi, se osserviamo segni di biossido di azoto su pianeti abitabili, ciò potrebbe indicare che c’era una civiltà industriale su questo pianeta“.
Tuttavia, c’è un grosso problema. Infatti, il biossido di azoto può essere prodotto naturalmente nell’atmosfera di molti pianeti, in particolare sui pianeti con attività vulcanica che rilasceranno da soli una grande quantità di biossido di azoto. Pertanto, questa nuova ricerca dovrebbe prevedere alcune esigenze tecnologiche, ovvero trovare un nuovo modo per simulare il contenuto di biossido di azoto sugli esopianeti.
L’autrice dello studio e ricercatrice di Goddard, Giada Arney, ha dichiarato, infatti: “Se osserviamo più biossido di azoto da fonti planetarie civili non industrializzate di quanto previsto dal nostro sistema, allora il biossido di azoto rimanente potrebbe essere causato da attività industriali“.
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