Nonostante il telescopio spaziale James Webb sia in attività da poco tempo, ha già infranto diversi record di osservazione. Alle incredibili scoperte fatte grazie ai dati del James Webb si aggiunge anche quella di un gruppo di astronomi dell’Università di Edimburgo.
Il team dell’università scozzese ritiene infatti di aver scoperto l’oggetto più lontano mai rilevato. Si tratterebbe di una galassia che si trova all’incredibile distanza di 35 miliardi di anni luce dalla Terra, a cui è stato dato il nome di CEERS-93316.
Se i dati del James Webb analizzati in questo studio dovessero venire confermati, avremmo di sicuro individuato in CEERS-93316 la galassia più distante mai osservata dall’umanità.
Il James Webb è infatti in grado di guardare molto più lontano di quanto abbiamo mai osservato fino ad ora. E come sappiamo, nello spazio guardare lontano significa anche guardare indietro nel tempo. Osservando infatti un corpo celeste quella che vediamo è la luce emessa e che percorre tutta la strada fino a noi, e siccome la velocità della luce nel vuoto è costante, più lontano è un oggetto, più indietro nel tempo stiamo effettivamente guardando.
Lo scopo del James Webb è proprio quello d scrutare indietro nel tempo nella storia dell’Universo. E se CEERS-93316, dovesse essere confermata come una galassia, significa che stiamo osservandone una a circa 35 miliardi di anni luce di distanza da noi.
Cio implica che stiamo osservando qualcosa nell’istante in cui sono passati appena 235 milioni di anni dal Big Bang, quindi vicino all’intervallo temporale finora ipotizzato per la formazione delle prime galassie e solo circa 135 milioni di anni dopo la nascita delle prime stelle.
Calcolare e comprendere il concetto di tempo e spazio quando si parla di Universo non è certo semplice e sicuramente qualcuno si sta già chiedendo come fa CEERS-93316 a trovarsi a 35 miliardi di anni luce di distanza se l’Universo ha 13,8 miliardi di anni.
La risposta è nell’espansione dell’Universo. Da quando la luce ha lasciato la galassia per la prima volta circa 13,6 miliardi di anni fa, l’Universo si è dilatato, facendo si che oggi la “distanza esatta” da CEERS-93316 sia ora di 35 miliardi di anni luce.
L’espansione del cosmo dilata le onde luminose, spostandole verso l’estremità rossa dello spettro. Gli astronomi misurano questo “spostamento verso il rosso”, il cosiddetto RedShift, indicato dai valori Z.
Qualsiasi cosa con un valore Z superiore a 10 esiste entro le prime centinaia di milioni di anni dell’Universo. Finora l’unica galassia confermata in quell’intervallo è GN-z11, che è stata osservata dal telescopio Hubble ed ha un valore Z di circa 11.
Il James Webb invece è costruito appositamente per cercare oggetti lontani. E sembra proprio bravo a fare il suo lavoro, dato che continua a battere se stesso. Il suo precedente record è stato segnato appena a luglio di quest’anno, e già questa galassia, con Z pari a 13, lo ha battuto.
Bisogna però ricordare che al momento nessuno di questi candidati è stato ancora confermato come galassia, così come non è stata confermata nemmeno la loro distanza.
Ma possiamo comunque essere certi che il James Webb scoprirà galassie e oggetti ancora più deboli, e quindi più lontani, che ci aiuteranno a comprendere sempre meglio la storia dell’Universo e la sua turbolenta nascita.
Ph. Credit: The University of Edinburgh
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