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Occhi, gli specchi della salute: possono far rivelare il morbo d’Alzheimer

Tra le diverse funzioni che hanno gli occhi c’è anche l’apparente possibilità di far scoprire l’insorgenza del morbo di Alzheimer. Una scoperta recente che ha a che fare nello specifico con la retina, ancora più di preciso un assottigliamento. Secondo il team di ricercatori che sta valutando tale metodo, potrebbe anche aiutare a scoprire eventuali predisposizioni in età adulta.

Per certi versi non è una novità visto che il morbo di Alzheimer va influenzare molto la vista e gli occhi. Le disabilità visive sono un problema con cui chi ne ha effetto deve convivere e che accentua il disorientamento mentale. Avere la possibilità di mitigare per tempo gli effetti della malattia aiuta a rendere il decorso generale della malattia più graduale.

 

Occhi e il morbo di Alzheimer

Le parole di uno dei ricercatori dello studio: “Dato che non siamo stati in grado di curare l’Alzheimer avanzato e che la prevalenza globale della malattia è in aumento, essere in grado di identificare le persone nella fase preclinica, quando potremmo ancora avere la possibilità di intervenire, è davvero importante. I risultati suggeriscono che lo spessore della retina potrebbe essere un indicatore della salute generale del cervello. Questi risultati potrebbero comportare l’uso dell’intelligenza artificiale per eseguire una tipica tomografia a coerenza ottica, eseguita da un optometrista, e combinarla con altri dati sulla salute per determinare il probabile rischio di sviluppare l’Alzheimer”.

L’obiettivo attuale è sviluppare un sistema affidabile di lettura degli occhi e della retina per cercare di anticipare diagnosi di Alzheimer. Non è un compito semplice, ma è fattibile e un successo andrebbe aiutare molto future generazioni di anziani.

Giacomo Ampollini

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