Le ultime notizie sulla situazione dei nostri oceani non è delle migliori e da una recente ricerca su Advances in Atmospheric Sciences sembra che stiano scivolando inesorabilmente verso una crisi terminale. Stando alla ricerca, dalla fine degli anni ’80, gli oceani della Terra si sono riscaldati a una velocità otto volte più veloce rispetto ai decenni precedenti. La causa scatenante di ciò è un accumulo sproporzionato di gas serra che ha costretto gli oceani ad assorbire una quantità sempre crescente di calore.
Il team ha analizzato i dati di una rete mondiale di boe in sette bacini oceanici. Complessivamente, ha scoperto che i 2.000 metri superiori degli oceani terrestri hanno assorbito più di 227 zettajoule in eccesso di energia, rispetto alla media del 1981-2010. L’anno scorso ha battuto il record precedente stabilito nel 2020 di almeno 14 zettajoule. Inoltre, il team ha scoperto che le acque oceaniche si sono costantemente riscaldate dal 1958. Negli ultimi decenni infatti, le porzioni dell’Oceano Atlantico, dell’Oceano Pacifico e dell’Oceano Indiano si sono riscaldate di più.
Questa situazione sembra piuttosto critica, ma la domanda principale è: “Cosa succederà agli oceani se continuano ad assorbire sempre più calore dal pianeta?”. Stando a quanto riportato nella ricerca, l’anno scorso, il calore record si è manifestato in diversi eventi meteorologici estremi come tempeste tropicali o uragani atlantici. L’aumento del calore oceanico sta incrementando anche la temperatura dell’aria, consentendo a più umidità di entrare nell’atmosfera più calda. Per ogni 1,8 gradi di riscaldamento, gli eventi di pioggia battente si intensificheranno di circa il 7%.
Il 2021 ha segnato uno degli anni più piovosi mai registrati per la costa orientale, grazie a una serie di tempeste tropicali e temporali estivi. Gli insoliti uragani di dicembre che hanno colpito diversi stati possono essere ricondotti anche alle acque calde. A dicembre, le temperature calde record nel Golfo del Messico hanno creato un’atmosfera che ricorda più la primavera che l’inverno. Pertanto, nella stessa settimana si sono verificati due focolai di tornado negli Stati Uniti meridionali e centrali.
L’aumento di calore non porterà solo ad ulteriori calamità naturali, ma influenzerà anche l’ecosistema marino. Le ondate di calore potrebbero infatti interrompere le catene alimentari riducendo la produttività del fitoplancton, un nutrimento essenziale per molti animali marini. Lo studio esprime inoltre una grande preoccupazione anche per l’innalzamento dei livelli dei mari.
Il riscaldamento dell’oceano sta destabilizzando sempre di più le piattaforme di ghiaccio antartiche, il che potrebbe portare al collasso di grandi pezzi della calotta glaciale come il ghiacciaio Thwaites causando un enorme innalzamento del mare. Lo studio sottolinea l’urgenza nell’agire quanto prima sul nostro clima onde evitare un futuro catastrofico che potrebbe devastare il nostro pianeta.
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