Oceani troppo acidi: raggiunto il punto critico

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Tra i tanti effetti del surriscaldamento globale c’è quello dell’aumento dell’acidità degli oceani a causa dell’eccessiva anidride carbonica. Negli ultimi decenni i livelli sono saliti sempre di più causando enormi problemi all’ecosistema. Quest’anno ha raggiunto il punto critico per la troppa acidità che potrebbe scatenare eventi catastrofici a cascata. Uno dei tanti effetti, per esempio, è l’indebolimento dei gusci e degli scheletri di diversi organismi marini essenziali per la catena alimentare.

Di fatto l’aumento dell’acidità dell’oceano non è un qualcosa di visibile a occhio nudo per la persona comune. Il problema riguarda gli organismi più fragili che sparendo causerebbero un danno a catena su tutte poi le altre specie più grosse. L’acqua diventa inospitale indebolendo tutte le forme di vita marine.

 

Gli oceani sono veramente troppo acidi

Il danno agli oceani forse più conosciuto al momento è quello alle barriere coralline che comunque viene sottostimato da più. Non è soltanto uno scolorimento di qualcosa di una volta bello esteticamente, ma si tratta la morte di organismi vivi e che la tempo stesso offrono causa a una moltitudine di specie.

Le parole degli esperti: “Osservando diverse aree del mondo, le regioni polari mostrano i maggiori cambiamenti nell’acidificazione degli oceani in superficie. La maggior parte della vita oceanica non vive solo in superficie: le acque sottostanti ospitano molti altri tipi diversi di piante e animali. Dato che queste acque più profonde stanno cambiando così tanto, l’impatto dell’acidificazione degli oceani potrebbe essere molto peggiore di quanto pensassimo. Questo ha enormi implicazioni per importanti ecosistemi sottomarini come le barriere coralline tropicali e persino quelle di profondità, che forniscono habitat essenziali e rifugio per molte specie.”

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