News

Computer quantistico risolve problema 3 milioni di volte più velocemente di un computer classico

Un team di scienziati della società di informatica quantistica D-Wave ha dimostrato di poter simulare alcuni materiali fino a tre milioni di volte più velocemente rispetto ai metodi classici. Gli scienziati, con l’aiuto dei ricercatori di Google, hanno misurato la velocità della simulazione su uno dei processori “quantum annealing” e hanno scoperto che le prestazioni aumentavano con la dimensione della simulazione e la difficoltà del problema, per ottenere un aumento di milioni di volte rispetto a quanto si potrebbe ottenere con una CPU classica.

Il problema utilizzato in questo esperimento è stato risolto dai vincitori del Premio Nobel per la Fisica 2016 – Vadim Berezinskii, J. Michael Kosterlitz e David Thouless – che hanno studiato il comportamento del cosiddetto “magnetismo esotico”, che si verifica nei sistemi magnetici quantistici. Negli anni ’70, i premi Nobel hanno utilizzato metodi matematici avanzati per descrivere le proprietà di un magnete quantistico bidimensionale, che ha fornito dati sugli stati “esotici” che la materia può assumere.

Questa indagine non dimostra la supremazia quantistica, ma il fatto che i processori “quantum annealing” dell’azienda possono fornire un vantaggio in termini di prestazioni computazionali. “Questo lavoro è la prova che gli effetti quantistici forniscono un vantaggio computazionale nei processori D-Wave“, ha riassunto Andrew King.

 

In cosa consiste la tecnologia “quantum annealing”

I processori di D-Wave sono basati sulla tecnologia “quantum annealing“, una tecnica di calcolo quantistico utilizzata per trovare soluzioni ai problemi di ottimizzazione. Questi processori sono più facili da controllare e utilizzare rispetto agli equivalenti basati su porte.

Questo team ha utilizzato il sistema D-Wave da 2.000 qubit per simulare il magnetismo esotico. Il sistema è stato recentemente ottimizzato per ridurre il rumore e modellare un sistema magnetico quantistico programmabile, come hanno sviluppato Berezinskii, Kosterlitz e Thouless negli anni ’70.

Gli scienziati hanno anche programmato un algoritmo classico standard per questo tipo di simulazione – chiamato “Monte Carlo path-integral” (PIMC) – per confrontare i risultati quantistici con i calcoli eseguiti dalla CPU. I risultati hanno mostrato che la simulazione quantistica ha superato i metodi classici. “La dimostrazione di successo di fenomeni così complessi è, di per sé, un’ulteriore prova della programmabilità e della flessibilità del computer quantistico D-Wave“, ha reagito il CEO dell’azienda, Alan Baratz. “La cosa più importante è il fatto che ciò non è stato dimostrato in un problema sintetico o in un ‘trucco’. È stato ottenuto in un vero problema di fisica, una dimostrazione del valore pratico del processore D-Wave“.

L’articolo scientifico è stato pubblicato il 18 febbraio su Nature Communications.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Recent Posts

Microplastica: cosa sappiamo sui possibili problemi di salute

Il problema della microplastica è qualcosa di relativamente recente, anche se meno di quello che la gente in realtà pensa.…

21 Settembre 2024

Vuoi Essere Più Felice al Lavoro? Riduci l’Uso del Cellulare e Aumenta l’Attività Fisica

Se desideri essere più felice e soddisfatto al lavoro, potrebbe essere sufficiente ridurre l'uso del cellulare e fare un po'…

21 Settembre 2024

Scorrimento Digitale: come il consumo rapido di video riduce il divertimento e aumenta la noia

Il consumo di contenuti digitali è diventato una parte fondamentale della nostra vita quotidiana, con video e social media che…

21 Settembre 2024

L’Intelligenza Artificiale: non è una minaccia esistenziale e rimane sotto il controllo umano

L'intelligenza artificiale (IA) ha fatto enormi progressi negli ultimi anni, e molte persone hanno iniziato a preoccuparsi del potenziale impatto…

20 Settembre 2024

Covid-19: l’effettiva origine della pandemia

All'inizio della pandemia da Covid-19 si è cercato di capire da dove sia nata la pandemia. Non si parla tanto…

20 Settembre 2024

Jomo: il piacere di perdersi le cose per ritrovare sé stessi

Negli ultimi anni, il termine "FOMO" (Fear of Missing Out) è diventato incredibilmente popolare, rappresentando la paura di perdersi qualcosa…

20 Settembre 2024