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Un’ondata di calore ha “sciolto” un’isola in Antartide in 9 giorni

Un’ondata di calore registrata questo mese in Antartide ha fatto salire le temperature in maniera vertiginosa in particolar modo nelle regioni settentrionali del gelido continente. Sorprendentemente, il calore ha sciolto circa il 20% della neve presente su un’isola antartica in soli nove giorni, secondo le immagini recentemente rese note dalla NASA, lasciando solo enormi stagni di acqua sciolta. “Non avevo mai visto stagni svilupparsi così rapidamente in Antartide“, ha detto Mauri Pelto, glaciologo del Nichols College in Massachusetts. “Questo tipo di eventi di scioglimento sono stato documentati in Alaska e in Groenlandia, ma mai in Antartide“.

 

A preoccupare gli esperti non è tanto l’ondata di calore in sè, bensì la frequenza con cui eventi del genere di stanno verificando

Pelto ha detto che durante l’ondata di caldo, che ha raggiunto il picco tra il 6 e l’11 febbraio, il manto nevoso sull’isola di Eagle si è sciolto, abbassandosi di circa 10 centimetri. “Ciò significa che circa il 20% della neve stagionale nella regione si è sciolta a causa di questo unico“, ha aggiunto Pelto. Una fusione così rapida è causata da alte temperature che per lungo tempo hanno interessato le zone; un calore così persistente non è assolutamente tipico dell’Antartide, ma è diventato un fenomeno piuttosto ricorrente negli ultimi anni, stando a quanto ha riportato la NASA.

La temperatura ha infatti raggiunto il picco quasi 18 gradi presso la base di Esperanza in Argentina il 6 febbraio, che era già la temperatura più calda mai registrata in Antartide. Una lettura di 19 gradi è poi stata misurata pochi giorni dopo da una stazione di ricerca sull’isola di Seymour, il 9 febbraio, anche se quest’ultima lettura non è stata ancora ufficialmente verificata. L’ondata di caldo di febbraio è perciò stata il terzo evento di scioglimento dell’estate 2019-2020. “Se pensiamo a questo evento di febbraio, non è poi così significativo“, ha affermato Pelto. “Lo è sicuramente di più il fatto che questi eventi si stanno verificando sempre più frequentemente“.

Nello Giuliano

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