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Torna l’ora solare: quando il cambio dell’ora e come prepararsi

Nonostante le temperature, ci stiamo inoltrando sempre di più nell’autunno. Lo dimostra anche l’imminente ritorno all’ora solare. La fine dell’ora legale significa infatti per molti l’arrivo dell’inverno e delle giornate decisamente più corte. Prepariamoci quindi, nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023, a spostare indietro le lancette di un’ora.

 

Perché il passaggio da ora legale e ora solare (e viceversa) avviene sempre di notte?

Tra pochi giorni dunque, dormiremo un’ora in più per una notte, ma dovremo preparaci ad un accorciamento improvviso delle giornate e ad un’ora in più di luce al mattino. L’ora solare rimarrà in vigore fino alla notte tra il 30 ed il 31 marzo 2024, quando dovremo spostare le lancette in avanti di un ora, rubandoci un ora di riposo con il ritorno dell’ora legale.

Il cambio di orario è stato fissato tra le 2 e le 3 del mattino per cercare di contenere ogni possibile disagio ai trasporti e ad altre attività. Il passaggio tra ora solare e ora legale, e viceversa, avviene inoltre tra il sabato e la domenica per ridurre al minimo i disagi per le persone. La domenica infatti sono meno le persone che devono svegliarsi per andare a lavoro o a svolgere commissioni, e ragazzi e bambini non vanno a scuola. In questo modo tutti possono abituarsi in maniera più o meno graduale al nuovo orario.

 

L’ora legale: una convenzione largamente adottata

L’ora legale, cioè quella che stiamo per abbandonare e che non rivedremo fino a fine marzo, è la convenzione di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi di uno Stato per sfruttare meglio la luce solare durante il periodo estivo.

Il termine ora solare si riferisce invece all’orario statale usato durante il periodo invernale, quando esso coincide con quello del meridiano del fuso orario di riferimento, chiamato anche “ora civile convenzionale”. Va fatto notare però che tale riferimento vale solo a livello nazionale, dato che l’ora locale dovrebbe tecnicamente essere diversa in ogni punto del globo terrestre, poiché è dovuta alla posizione della Terra rispetto al Sole.

In alcuni paesi l’ora solare è di fatto sospesa, e si adotta l’ora legale per tutto l’anno. Nella maggior parte dei paesi dell’Unione europea invece, l’ora legale ha inizio l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre.

 

Storia e origini

La prima idea di modificare lo stile di vita adattandosi alla luce invernale fu di Benjamin Franklin nel 1784. Nelle sue riflessioni pubblicate sul quotidiano francese Journal de Paris, Franklin si poneva l’obiettivo di risparmiare sulla spesa in candele. Ma le possibili soluzione proposte da Franklin erano decisamente troppo stravaganti e di difficile attuazione. La sua idea quindi non trovò seguito.

La proposta di spingere la popolazione ad alzarsi prima modificando l’orario, fu tratta successivamente da un lavoro dell’entomologo neozelandese George Vernon Hudson. Nel 1895, egli presentò un documento alla Società Filosofica di Wellington, proponendo uno spostamento in avanti degli orologi di due ore. L’idea venne ripresa pochi anni dopo, dal costruttore britannico William Willett, e questa volta trovò terreno fertile nel quadro delle esigenze economiche provocate dalla prima guerra mondiale. Fu così che nel 1916, in Inghilterra, la Camera dei Comuni diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Molti paesi imitarono il Regno Unito in quanto in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità.

 

Il risparmio energetico con l’ora legale

Lo scopo dell’ora legale è infatti quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente usate in modo non necessario a causa delle abitudini di orario.

Il cambio di orario sembra avere un notevole successo da questo punto di vista. Basti pensare che per il periodo compreso tra il 2004 e il 2012 si è avuto grazie all’ora legale, un risparmio di oltre 6 miliardi di kilowattora con un risparmio di circa 900 milioni di euro.

 

Come prepararsi al ritorno dell’ora solare

Ma con l’arrivo dell’inverno e l’accorciarsi delle giornate, l’ora legale è comunque poco efficace, ed è per questo che a ottobre si ritorna all’ora solare. Il cambio di orario non è però sempre ben apprezzato. Nei giorni immediatamente successivi al cambio dell’ora, molte persone lamentano infatti diversi disturbi dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Alcuni studi certificano anche un forte aumento di incidenti ed infortuni sul lavoro nel giorno successivo all’entrata in vigore dell’ora legale.

Il nostro fisico impiega infatti alcuni giorni ad adattarsi al cambio dell’ora, e settare di nuovo il suo orologio biologico. In questo frangente possono infatti presentarsi sintomi come stanchezza, irritabilità, perdita di concentrazione e produttività sul lavoro, nausea e inappetenza.

Per cercare di affrontare al meglio il cambio di orario, ci si può abituare gradualmente nei giorni precedenti posticipando leggermente e gradualmente gli orari dei pasti e il momento di andare a letto, fino ad arrivare al fatidico giorno del cambio che si è già settati su quello che sarà il nuovo orario. Un po’ come si fa anche per il jet lag.

Foto di PIRO da Pixabay

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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