Partiamo col dire che si tratta della scoperta fatta da una ricerca italiana condotta da dei ricercatori dell’Università di Bari Aldo Moro. Lo studio condotto dai ricercatori di tale Ateneo è riuscito ad individuare un ormone prodotto dai nostri muscoli il quale come altre sostanze simile è in grado di interferire col nostro cervello. In questo caso però l’interferenza riguardo il senso di appetito e più nello specifico l’irisina, il nome dell’ormone, è in grado di spegnere proprio la sensazione di fame interferendo con i centri ipotalamici.
La scoperta è già stata presentata al congresso dell‘Associazione europea per lo studio del diabete la cui edizione si è svolta a Berlino. L’idea è quella di sfruttare l’irisina come metodo per contrastare l’obesità, ma anche farla diventare un’arma contro il diabete stesso.
Ecco la dichiarazione di Nicola Marrano dell’Ateneo sopracitato e che è stata ripresa da Repubblica.it: “Recentemente il nostro gruppo di ricerca ha dimostrato che la somministrazione di irisina per 14 giorni nelle cavie migliora la tolleranza al glucosio, stimola la produzione di insulina glucosio-indotta e aumenta il contenuto di insulina all’interno delle cellule che la producono, così come il numero di queste cellule. L’obiettivo del nostro studio è stato quello di approfondire gli effetti della somministrazione di irisina per via intraperitoneale sulla produzione dei principali ormoni coinvolti nel controllo del peso corporeo e del comportamento alimentare, come la leptina e la grelina.”
Ovviamente servono altri passi affinché questa scoperta possa venir usata con efficacia nell’uomo, ma l’iter quando si tratta di queste cose è veramente lungo, si parla di anche di quindici/vent’anni a volte.
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