Nel 1964, in una grotta nella cava di Cannington Park, nei pressi della cittadina di Bridgewater nel Somerset, furono ritrovati dei resti umani. I reperti furono catalogati, messi in due scatole e poi subito dimenticati. All’epoca si pensava si trattasse di resti risalenti all’epoca romana e le ossa furono presto dimenticate e ne furono perse le tracce.
Nel corso degli anni le due scatole contenenti le ossa, sono state trasferite in diversi musei, tra cui anche il London’s Natural History Museum, finendo poi con l’essere perse durante i vari spostamenti. Ma recentemente sono state ritrovate dalla Cotswold Archeology al Somerset Heritage Centre nei pressi della città di Taunton.
Ad analizzare nuovamente e più approfonditamente le ossa dimenticate, è stata l’osteoarcheologa Sharon Clough, della Cotswold Archeology, la quale ha ottenuto dei risultati sorprendenti. Quelle che infatti erano state archiviate come ossa di epoca romana, appartenenti al cimitero di quell’epoca che si trova vicino al punto dove avvenne il ritrovamento nel 1964, si sono rivelate essere appartenenti ad almeno sette diversi scheletri databili a circa 9000 anni fa.
La stessa età dunque del più famoso Cheddar Man, lo scheletro di un uomo trovato nella caverna di Gough nella Gola di Cheddar nel Somerset in Inghilterra nel 1903. I resti dello scheletro sono stati datati al periodo mesolitico (9100 A.C.) e sembra che egli sia morto di morte violenta.
Clough ha in parte svelato il mistero delle ossa dimenticate. Perché infatti non è stato subito analizzato un così importante repert? Secondo la Clough le ossa potrebbero essere state “archiviate con il resto dei reperti ritrovati negli scavi del cimitero romano ma, non essendo stati ritrovati nell’area principale degli scavi, sono stati ritenuti di interesse moderato e sono stati semplicemente archiviati e poi dimenticati”.
La Clough ha dichiarato che si tratterebbe dei resti di almeno sette persone, e li ha descritti come ciò che rimane dei più antichi esseri umani che hanno abitato queste zone. Tra i reperti, datati al carbonio 14, ci sono infatti due sottili ossa, appartenenti ad un adulto e ad un ragazzo sotto i 18 anni, che hanno sicuramente più di 9000 anni, e sono quindi certamente databili al primo Mesolitico.
Le ossa dimenticate sono dunque dei reperti importantissimi in quanto, come ha affermato la stessa Clough, “è estremamente raro trovare resti umani del Mesolitico” in Inghilterra. Rispetto al Cheddar Man, di cui si avevano anche i denti, questi resti sono meno completi, “abbiamo solo alcune ossa lunghe, alcune parti di cranio e un paio di pezzi di ossa pelviche” ha affermato la Clough, ma nonostante ciò è “sempre eccitante ritrovare resti umani appartenenti a questa epoca”.
Purtroppo la grotta dove è avvenuto il ritrovamento è stata quasi del tutto distrutta dall’attività di estrazione della cava negli anni ’90. Ma queste ossa rimangono la prova tangibile che quel luogo era un luogo di sepoltura mesolitico e che si tratta quindi di una scoperta sensazionale che ha portato alla luce qualcosa di estremamente raro e prezioso.
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