Le grandi città portuali hanno da sempre un problema con i propri porti, un problema di ordine ambientale. Nelle acque vicino ai porte l‘inquinamento è fortemente concentrato e questo impedisce un corretto sviluppo della fauna marina. Per cercare di contrastare questo trend una compagnia no profit è al lavoro su un progetto che andrà a purificare la porzione di mare del porto di New York, o almeno queste sono le speranze degli organizzatori.
In realtà il progetto è già attivo da addirittura 4 anni e i risultati si sono già visti. Milioni di ostriche sono state usate per ricreare una sorta di barriera corallina con questi organismi intorno alle acqua della città. Questo sta creando un circolo vizioso in quanto grazie al migliore ambiente vengono attirate anche altri animali il che sta creando anche una barriera contro il maltempo.
Lo scopo sarà di arrivare ai mille miliardi di ostriche mentre per adesso ne sono presenti soltanto, relativamente parlando, 30 milioni. Ognuna di esse nella forma adulta è in grado di depurare 50 litri d’acqua al giorno. Questa è la dichiarazione di Pete Malinowski, capo organizzatore di tale progetto: “Senza le scogliere di ostriche, l’intera costa è fondamentalmente cambiata. Riteniamo che le scogliere di ostriche possano far parte di un approccio integrato alla resilienza e alla pianificazione proattiva dei cambiamenti climatici.”
La catena di montaggio, se così si può definire, è basata sulla raccolta di gusci di ostriche dai ristoranti della città. Una volta raccolti vengono posti in acqua in una zona pulita e lontana dal porto dove la natura fai il suo corso e ripulisce questi gusci. Dopo questo passaggio vengono spediti in una particolare struttura il cui scopo e far attaccare i piccoli di ostrica e farli crescere prima di inserirli nel complesso mosaico sottomarino.
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