Quando pensiamo ai panda di sicuro non li accostiamo a degli animali pericolosi eppure fanno parte della famiglia degli orsi. Tra la loro particolare e iconica colorazione e la loro dieta è difficile impaurirsi o provare timore di fronte a questi esseri, anzi, appaiono molti goffi tanto che online ci possono trovare numerosi video in cui risultano impacciati; diciamo che in un ambiente naturale più competitivo non sarebbero sopravvissuti.
Questa caratteristiche del non essere in cima alla catena alimentare deriva, appunto, dalla loro dieta. Il bambù, praticamente l’unico cosa che questi giganti mangiano, non è conosciuto esattamente per il contenuto di macronutrienti; un altro esempio può essere quelli dei koala che si nutrono di foglie di eucalipto. Un nuovo studio sta suggerendo che questa abitudine alimentare sia più recente di quanto pensato finora.
I primi studi in merito risalgono al 2007. Ai tempi si era analizzato la conformazione di diversi crani di panda, o per lo meno degli antenati, è la presenza di mascelle possenti dotate di denti robusti suggerivano sempre una dieta dedicata al bambù; le ossa erano datate circa 2 milioni di anni.
Un nuovo studio portato avanti da Huabin Zhao, uno zoologo dell’università di Whuan, sostiene il contrario. L’analisi sempre di teschi risalenti ad esemplari vecchi di 5.000 anni messi in relazione ad esemplari degli anni ’70 indicano altro. Il campionamento dei tessuti e lo studio degli isotopi mostra come i panda abbiano avuto una dieta diversa anche legata al fatto di non essere circoscritti alle grandi foreste di bambù.
Nello specifico non si conosce ancora le abitudine alimentari degli antenati di questi giganti, ma questo tipo di studi servono anche per capire le dinamiche evolutive di una specie; si sta cercando anche di capire cosa gli ha costretti a “ritirarsi” delle foreste sopracitate.
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