Peter Piot, virologo di fama internazionale nonchè uno dei primi scienziati ad aver scoperto il virus Ebola, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo El Pais che la pandemia di coronavirus che il mondo sta tutt’oggi fronteggiando è ancora lungi dal poter essere dichiarata conclusa. Anche nei paesi dove il picco epidemico è stato raggiunto ormai da mesi, come l’Italia, si stanno verificando focolai di diversa intensità, segno della grande resistenza e persistenza del patogeno. Il punto di vista fornito da Piot si è infatti rivelato estremamente prezioso per due ordini di motivi: innanzitutto da scienziato che ha osservato la struttura del virus, e poi da contagiato, avendo contratto il nuovo coronavirus all’inizio dell’anno.
“La pandemia è tutt’altro che finita“, ha affermato Piot. “Oggi ho una maggiore consapevolezza di ciò che stiamo affrontando non solo perchè l’ho studiato, ma anche perchè l’ho provato sulla mia pelle ammalandomi. Ho quindi potuto osservare il tutto da una prospettiva diversa, che mi ha fornito molte informazioni utili a combattere il virus“. Piot aggiunge che i dati relativi a contagi e decessi complessivi in tutto il mondo sarebbero fortemente al ribasso: “Penso che siamo realisticamente vicini ai 20 milioni di contagi in tutto il mondo, con un numero di morti molto superiore a quello ufficiale. Purtroppo la pandemia di coronavirus, come quella di HIV, è estremamente subdola e silenziosa; si tratta peraltro della causa della più grande crisi socio-economica del nostro tempo e non può essere presa alla leggera“.
Secondo Piot, dobbiamo tenerci adesso pronti per la probabile seconda ondata di contagi: “Credo che si concretizzerà in maniera diversa da quanto abbiamo visto in questi mesi e probabilmente consisterà in focolai sparsi come li stiamo osservando in Germania, nel famoso mattatoio, e nei locali notturni in Corea; anche nel Regno Unito continuano a registrarsi sempre più casi in alcune case di cura. Purtroppo potremo dirci davvero al sicuro nel momento in cui non ci saranno più persone in grado di restare infettate e per questo ci vorrà ancora molto tempo. Il vaccino sarà infatti pronto entro ottobre, secondo molto, ma credo che sia più probabile vederlo nel corso del 2021. Sarà questa l’unica cosa a poter tenere sotto controllo la pandemia“.
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