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Il morbo di Parkinson non è una malattia che colpisce indiscriminatamente donne e uomini. Quest’ultimi infatti hanno un’incidenza del doppio e questo non è mai stato capito perché realmente. Un nuovo studio ha trovato una risposta a questo quesito e si tratta di una proteina presente nel nostro cervello. Teoricamente benigna, svolge un ruolo importante per la regolazione dell’energia che fa funzionare l’organo, ma come può accadere il sistema immunitario può avere un malfunzionamento.
Il corpo può attaccare la proteina chinasi 1 indotta da PTEN, o più semplicemente PINK1, scambiandola per un agente esterno e che quindi va eliminato. Quando questa ritorsione avviene, il danno al cervello risultato evidente. Nelle analisi delle persone affette da morbo di Parkinson, il danno nei maschi risulta più esteso a causa delle risposte delle cellule T. Analisi specifici hanno visto una reazione sei volte maggiore.
Si tratta di una scoperta importante. Avere dei punti di riferimento quando si parla di trattare patologie come il morbo di Parkinson è fondamentale per trovare potenziali farmaci in grado di contrastare i sintomi in modo più efficace.
Le parole dei ricercatori: “Questa risposta immunitaria potrebbe essere una componente del motivo per cui vediamo una differenza di sesso nel morbo di Parkinson. Potremmo potenzialmente sviluppare terapie per bloccare queste cellule T, ora che sappiamo perché le cellule prendono di mira il cervello. Dobbiamo espanderci per eseguire un’analisi più globale della progressione della malattia e delle differenze di genere, considerando tutti i diversi antigeni, la gravità della malattia e il tempo trascorso dall’insorgenza della malattia.”
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